Avis, un patrimonio da 20mila donazioni

Domenica 19 Febbraio 2017
Il 25 marzo la sede Avis di Trecenta, prima a essere costituita in provincia circa settant'anni fa a opera del fondatore nazionale, il dottor Vittorio Formentano, ospiterà l'assemblea di elezione provinciale. Termina il secondo mandato del presidente uscente Massimo Varliero che per statuto non potrà ripresentarsi.
I circa 170 delegati saranno chiamati, così, a esprimersi in rappresentanza delle undicimila persone che a oggi fanno parte delle 52 Avis distribuite sul territorio polesano. Il tutto secondo il calendario che prevede in questi mesi i rinnovi delle cariche comunali, a marzo quelle provinciali, ad aprile le regionali e a maggio la fase nazionale. L'assemblea si svolgerà secondo un iter ormai stabilizzato, con relazione e bilancio del presidente uscente e dei revisori dei conti, gli interventi dei delegati e le votazioni finali a scrutinio segreto.
«Ho fatto mio il credo di chi mi ha formato - spiega Varliero - e dopo quindici anni nell'associazione, tra i due mandati di presidente e la precedente esperienza di amministratore, credo sia giusto lasciare il passo per non creare inutili pressioni o problemi in chi succederà».
L'Avis vanta una struttura di primo livello nel territorio. Secondo i dati Crat, che rilevano le donazioni ogni mille abitanti, il Polesine si posiziona al primo posto nel Veneto. Nuove sedi sono state costituite a Melara, Castelnovo Bariano, Zelo e Canda, e anche l'età anagrafica si è abbassata notevolmente, grazie pure alla costituzione del Gruppo giovani. Nell'ultimo anno, discreto successo è stato riscontrato dal tour con Aido con quattordici tappe zonali, con i due presidenti nelle vesti di deejay e lo stesso Gruppo giovani riuscito a reperire 189 nuove iscrizioni con età massima di 32 anni.
Fiore all'occhiello resta l'ufficio unico di chiamata donatori, un modello che ora viene preso come spunto in territorio nazionale, che determina un'ottimizzazione delle esigenze dei centri trasfusionali di Rovigo, Adria e Trecenta, e ha consentito la riduzione al minimo di sacche scartate per scadenza, su un totale annuale fornito vicino alle 20mila unità. Non manca l'attività costante nelle scuole. Da quelle dell'infanzia, attraverso la storia del saggio bradipo alle superiori, dove l'interazione con gli studenti, ma anche con altre associazioni, è più forte, passando per le elementari con il racconto del cavaliere Cuorforte e le medie, per cui è stato ideato il Gioca Avis. «Gli aspetti fondamentali - conclude Varliero - restano comunque i tre punti cardine della nostra associazione: l'iscrizione di nuovi donatori, la spiegazione e la consapevolezza del dono, e la tutela».
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