Attivo da 100 milioni, ma il nuovo cda slitta

Sabato 29 Aprile 2017
Fumata grigia ieri a Padova al termine del consiglio di oltre cinque ore della Fondazione Cariparo, dove ancora non sono state perfezionate le nomine con la necessità di ritrovarsi lunedì 1 maggio per perfezionarle, mentre è stato approvato il bilancio d'esercizio e quello sociale per il 2016. Le indiscrezioni, tuttavia, vedrebbero sfumare le polemiche delle ultime ore sulla nomina in consiglio di Fausto Merchiori, con la candidatura dell'ex sindaco del capoluogo che starebbe affievolendosi. Degli otto membri del cda, cinque sono al secondo mandato e non possono dunque ripresentarsi, e il presidente Antonio Finotti avrebbe individuato almeno tre figure esterne da inserire nella nuova assemblea, con qualche malumore di troppo all'interno del consiglio generale dei 23 dal quale solitamente vengono individuate tali figure. Lo stesso patron, classe 1928, il prossimo anno andrà in scadenza e si è già aperto da tempo il toto-nomi per i possibili successori. I dati, a venticinque anni dalla creazione dell'ente, vedono un avanzo di 98,2 milioni di euro, il più alto degli ultimi nove con addirittura un +152% rispetto al 2015, grazie ai maggiori dividendi distribuiti dalla partecipata Intesa Sanpaolo e al positivo rendimento del portafoglio finanziario.
L'avanzo di esercizio sarà destinato per 47,9 milioni alle erogazioni dell'anno in corso e per la rimanenza alla riserva obbligatoria, a quella per l'integrità del patrimonio e al fondo di stabilizzazione delle erogazioni. Il valore del patrimonio netto al 31 dicembre scorso è pari a 1,874 miliardi, mentre sul fronte del carico fiscale nel 2016 la Fondazione ha versato imposte per circa 26,7 milioni di euro. Dal 1992 l'ente ha destinato all'attività verso il sociale, l'istruzione, la ricerca e altri campi circa 1,1 miliardi di euro, la quasi totalità a favore delle comunità polesana e patavina. Nel triennio 2016-2018 prevista una programmazione di risorse per 120 milioni suddivisi in 455 interventi, tra cui non mancano quelli verso arte, cultura, sport, categorie più deboli, protezione civile, agricoltura di qualità e sicurezza alimentare.
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