Anno a rischio in 12 plessi

Venerdì 18 Agosto 2017
(F.Cam.) «Andare col piattino in mano non lo ritengo decoroso, ma la situazione che stiamo attraversando è difficile: garantiamo un servizio essenziale che interessa circa mille bambini e le loro famiglie, ma a quanto pare non si tratta di qualcosa di importante per questa comunità».
A mettere il dito nella piaga è Nicola Morini, presidente della Fism, Federazione delle scuole materne di Rovigo, che con toni pacati non nasconde che il mancato contributo da parte del Comune di Rovigo alle paritarie, «aggiungerà difficoltà a difficoltà. Ogni anno chiude una scuola: l'anno scorso è toccato a quella di Buso, l'anno prima era stata la volta di quella di Concadirame, mentre quest'anno sarà quella di Sant'Apollinare a non riaprire». All'appello mancano i 160mila euro che nel bilancio dello scorso anno erano stati erogati e che comparivano anche nel previsionale 2017, salvo poi essere azzerati. «Ci siamo trovati costretti», aveva spiegato l'assessore al Bilancio Susanna Garbo al momento del taglio, che poi si era sbilanciata: «L'impegno è di intervenire al più pesto, non appena avremo disponibili le cifre dell'avanzo di bilancio 2016: le paritarie sono una nostra priorità, sono nei nostri cuori». Questa era stata la risposta a una prima sollecitazione arrivata con una lettera aperta sottoscritta da più persone, a cominciare dal parroco di Borsea don Silvio Baccaro a nome di tutti i parroci della vicaria, oltre ai presidenti di gestione e allo stesso presidente della Fism. Che, a quattro mesi di distanza e meno di uno all'apertura dell'anno scolastico, spiega sconsolato come «al momento nessuno ci ha più fatto sapere niente». L'assestamento, infatti, non c'è mai stato perché tutto è rimasto congelato per la questione Baldetti. Insieme ai 160mila euro per le materne paritarie sono rimasti lettera morta anche i 50mila euro per il Cur ed i 200mila per l'Accademia dei Concordi. Morini cerca di evitare in tutti i modi la polemica, sottolineando come «l'auspicio è che i problemi si risolvano e che tutto si sblocchi», tuttavia non nasconde che «finora ci sono state solo parole, ma con le parole non si pagano gli stipendi e qui stiamo parlando di una dozzina di scuole da mandare avanti. Evidentemente l'amministrazione non è in grado di tenere fede agli impegni presi pubblicamente: abbia almeno il coraggio di ammetterlo».
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