«Alla Coimpo odori raramente monitorati»

Domenica 25 Settembre 2016
«Le leggi sul compostaggio sono più articolate e piu normate che quelli sugli impianti che trattano fanghi». Lo ha fatto presente ieri alla Casa delle associazioni di via Dante. durante i lavori del convegno su "Fanghi reflui, cosa si muove sul territorio", il dirigente Arpav Paolo Giandon. «Anche noi, in assenza di un quadro certo - ha sottolineato Giandon - come Arpav abbiamo difficoltà a muoverci. Ad esempio gli odori nelle normativa ambientale non vengono presi in esame. Se si affronta una questione in assenza di limiti e di parametri, ci risulta difficile contestare qualcosa. Ripeto, è la stessa normativa che è carente».
Assente l'onorevole Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, con il presidente provinciale WWF Eddi Boschetti, a fungere da moderatore, i lavori sono stati conclusi dall'intervento di Devis Casetta, esperto di trattamento rifiuti e consulente di Ca' Emo Nostra. «Alla Coimpo sono stati raramente prese in esame le emissione odorigene nonostante le proteste degli abitanti. L'unica volta che è stato fatto, nel 2014, è stata l'azienda stessa a produrre i dati. Altre volte, come nel 2008, in occasione di una procedura Via come parametro è stata presa l'ammoniaca e non l'acido solfidrico, con il suo caratteristico odore da uova marce, 40mila volte più puzzolente dell'ammoniaca».
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