Aggressione e rapina? Fantasie di un 14 enne

Domenica 22 Gennaio 2017
Era tornato a casa raccontando di essere stato malmenato da tre marocchini, invece si era inventato tutto di sana pianta. Protagonista della vicenda un quattordicenne residente in un centro dell'Alto Polesine che il 6 dicembre scorso si era presentato ai genitori con giubbino strappato, capelli bagnati e il viso imbrattato con una bomboletta spray, raccontando di essere stato fermato per strada da un gruppo di stranieri che lo avevano picchiato per rubargli il cellulare. I carabinieri hanno scoperto si tratta di un racconto inventato, non si sa ancora bene per quale motivo, e lo hanno così denunciato per simulazione di reato e procurato allarme. Ora la Procura dei Minori di Venezia ha avviato l'iter per seguire il ragazzino, con assistenti sociali e psicologo che dovranno anche capire se a spingere il 14enne a comportarsi in questa maniera siano problemi legati all'ambito familiare.
A spiegare come si sono svolte le indagini sono il maggiore Salvatore Gibilisco, comandante della Compagnia di Rovigo, e il maresciallo Lorenzo Maggio, che ha curato le indagini in loco. «Già dai primi accertamenti riferisce il primo - erano emerse alcune incongruenze con le modalità di aggressione riferite dal giovane. L'attività investigativa, che ha permesso, anche grazie all'aiuto delle telecamere di videosorveglianza, di ricostruire pure le fasi antecedenti alla presunta aggressione e tentata rapina, ha fatto emergere che l'evento non era mai accaduto, ma era stato inscenato totalmente del ragazzo». Dubbi sulla veridicità del racconto si sono accentuati quando i medici del Pronto soccorso non avevano riscontrato alcuna lesione o ematoma. Oltretutto il ragazzo aveva l'indice della mano destra sporco della stessa vernice spray che aveva sul viso, come se l'adolescente stesso avesse usato la bomboletta. Il 14enne era tornato a casa in queste condizioni e aveva raccontato la storia alla madre che aveva subito chiamato i carabinieri, intervenuti con più pattuglie. «Molti genitori dopo questo episodio si sono preoccupati per i propri figli chiude Gibilisco , ma il nostro territorio non è il Bronx. È giusto che si sappia che era una storia completamente inventata».
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