Tratta di baby calciatori Coinvolto il Cittadella

Venerdì 21 Luglio 2017
Il Cittadella figura suo malgrado tra le società coinvolte nell'inchiesta della Procura di Prato sul trasferimento dei giovani calciatori originari della Costa d'Avorio, fatti entrare in Italia con documentazioni fittizie al fine di far ottenere alle società che ne detenevano i cartellini profitti sulla successiva vendita. Il sodalizio granata ha ricevuto la visita dei poliziotti della Squadra mobile pratese, incaricati di prelevare tutta la documentazione relativa a Cristian Kouame, il ventenne attaccante approdato nella città murata nel luglio 2016, dopo aver giocato con il Prato e con la primavera dell'Inter. Assieme ad altri tre connazionali, Kouame sarebbe entrato in Italia illegalmente. L'obiettivo dell'organizzazione era di favorirne il tesseramento in violazione delle norme Fifa. Nelle richieste di visto dei minori non sarebbero stati indicati i reali motivi del loro ingresso in Italia, ovvero il tesseramento in squadre di calcio professionistiche. In questo modo, nella documentazione falsamente prodotto all'ambasciata italiana in Costa d'Avorio, sarebbero stati aggirati i limiti temporali del periodo di permanenza nel nostro Paese. Stando alle indagini, sia l'Inter che il Cittadella sarebbero stati all'oscuro della posizione irregolare di Kouame, che la società granata ha recentemente riscattato dal Prato pagando 130mila euro. I poliziotti hanno acquisito negli uffici del Cittadella tutta la documentazione contrattuale riguardante la promettente punta ivoriana. Sono accusati di immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio l'amministratore delegato del Prato Paolo Toccafondi, il presidente della Sestese Filippo Giusti, il procuratore e agente Fifa Filippo Pacini e una donna ivoriana, destinatari di misure cautelari. «Il Cittadella non c'entra proprio niente», sbotta Stefano Marchetti, direttore generale della società. «Prendendo Kouame dal Prato abbiamo seguito alla lettera il regolamento e le norme della Figc. Non abbiamo niente da nascondere, siamo trasparenti in tutto, e ieri mattina abbiamo semplicemente ed esclusivamente consegnato copia degli atti del trasferimento come ci è stato chiesto telefonicamente, il giorno prima».

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