«Suscitare allarmismi crea solo confusione»

Mercoledì 19 Aprile 2017
«Suscitare allarmismi crea solo confusione»
Cvs con frequenza settimanale effettua controlli per verificare i livelli di concentrazione di Pfas. I livelli non sono a zero, ma abbondantemente al di sotto del limite fissato dall'Istituto europeo per la sicurezza alimentare a 3mila nanogrammi litro per il Pfoa e 300 nanogrammi per litro per il Pfos, nonché dei cosiddetti valori obiettivo fissati dall'Istituto Superiore di Sanità in 500 nanogrammi per litro per il Pfoa, di 30 per il Pfos e di 500 per gli altri Pfas: alla centrale di Lonigo i valori registrati a marzo erano di 79 nanogrammi per litro per i Pfoa, di 4 per i Pfos e di 267 per i Pfas, mentre nel pozzo di Sarego rispettivamente di 52, meno di 2 e 59. Analoghe analisi vengono compiute anche da Polesine Acque, alle centrali di Badia, Boara Polesine, Canalnovo, Castelnovo Bariano, Cavarzere, Corbola, Occhiobello, Polesella, Ponte Molo e Portesine: nelle analisi di aprile, solo alcune tracce di sostanze perfluoroalchiliche, in concentrazioni tali da non destare alcun tipo di preoccupazione. «E' giusto che l'attenzione sia alta sulle problematiche di questa portata - commenta il presidente di Polesine Acque Alessandro Ferlin , ma agitare lo spettro dei Pfas per contrastare la fusione fra Polesine Acque e Cvs vuol dire confondere le acque».
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