Spazzaneve che da anni arrivano troppo tardi e che questa volta potrebbero essere

Sabato 21 Gennaio 2017
Spazzaneve che da anni arrivano troppo tardi e che questa volta potrebbero essere stati determinanti nella tragedia dell'hotel Rigopiano. Problemi nei soccorsi dall'aria, anche a causa di elicotteri obbligati alla sosta perché nel passaggio di consegne tra Guardia forestale e Carabinieri qualche maledetta carta è rimasta impigliata negli ingranaggi della burocrazia mentre il centro Italia era assediato da terremoto e neve. E nuovo record degli sfollati, oltre 11mila, mentre ieri sera le persone senza energia elettrica erano ancora cinquantamila.
A due giorni dalla valanga che ha travolto l'hotel all'ombra del Gran Sasso è difficile rimettere tutti i tasselli al loro posto per dimostrare che ogni cosa ha funzionato alla perfezione. E infatti, alla fine dell'emergenza, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, avvierà un'inchiesta per accertare se ci siano stati ritardi nella conversione degli elicotteri in dotazione alla ex Guardia forestale che ora passano all'Arma.
Il capitolo più spinoso è proprio quello del soccorso aereo. Fino al passaggio di uomini e mezzi della Guardia forestale (civili) ai Carabinieri (militari) l'aeroporto di Rieti, il più vicino al luogo della valanga di Farindola e delle zone colpite dall'estenuante sciame sismico iniziato ad agosto, è stato sempre sede soprattutto degli elicotteri verdi. Al Ciuffelli ce ne sono circa 12, tra i diversi modelli. Di questi, solo due sono effettivamente a disposizione dei Carabinieri con la divisa nera e rossa, anche se nella giornata di giovedì nessuno di questi è riuscito a partire in direzione di Farindola. Tutti quelli della Forestale, invece, non possono alzarsi in volo. Tre forse lo faranno nelle prossime ore, quando arriverà finalmente l'immatricolazione che li passa da civili a militari, elemento fondamentale per consentire loro di volare (quello formale della mancanza delle insegne con su scritto Carabinieri è ovviamente aggirabile in condizioni di emergenza come queste). Nelle ore passate, però, i problemi sono stati tanti, denunciano i sindacati dell'ex corpo forestale. L'aeroporto reatino ospita tre modelli, l'Nh500, l'Ab412 e l'A109. Se si escludono gli Ab412 che sono sempre stati dei carabinieri e ruotano tra Rieti e Pescara, gli Nh500 nel corso della bufera dei giorni scorsi non erano «nelle condizioni di operare nelle condizioni climatiche» e dunque erano a terra e gli Ab412 erano in parte in manutenzione (così come gli A109) e in parte in attesa di ottenere l'immatricolazione che li passa da civili a militari. Per far volare tutti i mezzi così come avveniva prima dell'accorpamento, ci vorranno mesi e circa 5 milioni di euro in dotazioni. E, oltre all'immatricolazione accelerata nelle scorse ore - è attesa per questa mattina - l'approvazione e messa a regime dei decreti attuativi.
Intanto l'emergenza sfollati è tutt'altro che finita. Ieri sera, le persone assistite dalla protezione civile erano di nuovo 11.426. In Abruzzo c'è stato un incremento di 780 persone; nelle Marche di 458 persone; nel Lazio di 89, in Umbria di 64. Problemi gravi riguardano anche la fornitura di energia elettrica, sempre nelle stesse aree. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio riferisce che sono «47mila le utenze ancora disabilitate in Abruzzo, 2800 nelle Marche, specie ad Ascoli Piceno. In alcuni casi è stato trasportato, sia via terra che via aerea, cibo per animali e restiamo in attesa di segnalazioni delle regioni».
Per le prossime ore, se non settimane, aumenta intanto il rischio valanghe e inondazioni. Nel fine settimana la temperatura salirà improvvisamente, con forti venti di scirocco. E appena la neve si scioglierà, il problema saranno i rischi di inondazioni.
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