Siccità, il governo: stato d'emergenza

Venerdì 23 Giugno 2017
Siccità, il governo: stato d'emergenza
Secondo l'Arpav oggi in Veneto le temperature massime toccheranno i 35-38 gradi. Emergenza caldo, ma anche allarme siccità, che attraversa l'Italia come l'Europa senza far sconti a nessuno, anche se ci sono quattro aree particolarmente in affanno: il lago di Bracciano nel Lazio, la Sardegna, i bacini idrografici padano e delle Alpi orientali. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato ieri lo stato di emergenza nei territori di Parma e Piacenza, con uno stanziamento di 8 milioni e 650 mila euro. A Roma, la sindaca Virginia Raggi ha firmato un'ordinanza che consente l'acqua potabile solo per usi domestici e sanitari (igiene urbana compresa), riducendo così l'uso dell'acqua per annaffiare orti e giardini, riempire piscine e lavare auto.
Un provvedimento adottato per salvaguardare il livello delle acque proprio del lago di Bracciano, a fine maggio appena cinque centimetri sopra lo zero idrometrico. «Stiamo valutando la possibilità di una richiesta di stato di calamità», annuncia Nicola Zingaretti, governatore del Lazio. Mai nella Capitale si erano registrati sei mesi di così scarsa quantità di pioggia: un terzo rispetto allo storico.
Il ministero dell'Ambiente ha fatto nuovamente il punto, ieri, individuando proprio le quattro zone a maggiore difficoltà in Italia e sottolineando che la situazione «viene monitorata costantemente dagli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici» creati proprio un anno fa, a luglio, con «lungimiranza dell'azione» intrapresa dal dicastero, sottolinea il ministro Gian Luca Galletti. Ma è una catena senza fine. Coldiretti denuncia che in questa prima parte del 2017 le anomalie del clima hanno provato danni alle coltivazioni e agli allevamenti per una cifra che sfiora il miliardo di euro. E quasi non c'è territorio esente. Maurizio Martina, ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, sottolinea un lavoro in tandem con l'Ambiente. «Siamo pronti a gestire le richieste delle Regioni per l'attivazione delle misure del Fondo di solidarietà nazionale», dice, raccomandando sinergia per affrontare una situazione senza precedenti. «Fenomeni come questa siccità, che stanno diventando sempre meno sporadici, dimostrano quanto sia necessario il lavoro di contrasto al cambiamento climatico e l'aggiornamento degli strumenti di intervento europei e nazionali».
La Regione Sardegna ha consegnato ieri proprio al ministro Martina la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale: è stato l'anno più siccitoso dal 1922, anno di inizio delle osservazioni. Sulla stessa linea della Sardegna, la Regione Toscana. «Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto per far fronte ad una situazione eccezionale», commenta dal canto suo il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dopo la dichiarazione arrivata dal Consiglio dei ministri per le province di Parma e Piacenza. La food valley italiana. Ma tutto il bacino del Po è in difficoltà: le riserve idriche disponibili invasate, stima l'Arpa Piemonte, sono 233 milioni di metri cubi, il 60 per cento della capacità massima teorica complessiva.
In Friuli Venezia Giulia, a fronte della forte riduzione del flusso del Tagliamento e persistendo la mancanza di pioggia, la presidente Debora Serracchiani ha decretato la sofferenza idrica del territorio, autorizzando la riduzione del deflusso minimo vitale del fiume per quindici giorni. Livello massimo anche sul bacino dell'Adige, dove a impensierire è il progressivo esaurimento delle nevi per le alte temperature.
Nel cuore dell'Italia, duramente colpito dal terremoto, «il lago di Pilato sta bene ma potrebbe stare meglio», sottolinea Carlo Bifulco, presidente del Parco nazionale dei Sibillini. Tiene bene il chirocefalo del Marchesoni, crostaceo unico al mondo che vive proprio lassù, sul Vettore. «Non corre alcun pericolo. Addirittura in passato le uova sono sopravvissute anche a periodi di prosciugamento totale del lago».
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