Salvini apre al M5S Fico: «Impossibile»

Sabato 17 Giugno 2017
Il tema delle alleanze sembra un tabù per il M5S, soprattutto affrontarlo prima dei ballottaggi del 25 giugno. Sarebbe - ha affermato Grillo sul suo blog - come mettere in discussione uno dei principi fondanti del Movimento. Ed è per questo che esponenti di primo piano dei 5Stelle, vedi Roberto Fico, si sono preoccupati anche ieri di opporre una muraglia invalicabile alle avances più o meno esplicite che il leader del Carroccio Salvini ha continuato a mandare in direzione M5S. Il capo leghista ieri, pur confermando che per lui «l'alleanza naturale è quella di centrodestra», ha aggiunto che «chiunque altro sostenga le posizioni della Lega, ad esempio Grillo che sull'emigrazione dice basta ce ne sono troppi, è benvenuto». In più, uno dei massini esponenti della Lega, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, interviene a sdrammatizzare la vexata quaestio di questi giorni sugli incontri avvenuti o negati tra esponenti dei due partiti. «Sì ho incontrato Casaleggio a gennaio - rivela Maroni-. Ci siamo trovati per caso in casa di una persona che aveva organizzato un incontro anche con altri». Quanto ai contatti tra Lega e M5S, il presidente della Lombardia trova che «sia normale per i leader dei partiti dialogare, soprattutto quando ci sono interessi e punti in comune. Ci può essere un'alleanza tattica su alcuni temi. Su alcuni terreni - osserva infine Maroni - c'è più vicinanza tra Lega e altri partiti che tra Lega e Forza Italia».
A raffreddare l'incipiente corrispondenza di amorosi sensi si impegna con slancio Roberto Fico, che su Facebook scrive: «Caro Salvini, vorrei rincuorarti sul fatto che tra il M5S e la Lega, tra Beppe e te, la distanza di visioni, idee, contenuti è siderale. Indecifrabile. I diritti umani per noi prevalgono su ogni cosa. Siamo due universi diversi, caro Salvini, fattene una ragione», conclude il capogruppo pentastellato alla Camera. Ed è probabile che questa resti la linea ufficiale dei 5Stelle, almeno fino ai ballottaggi o fino a quando non avvenga uno sconvolgimento non ancora alle viste del quadro politico. Ipotesi che Matteo Salvini lega a una eventuale vittoria del Carroccio nei ballottaggi a Genova e La Spezia. «È chiaro - afferma il segretario del Carroccio - che se il Pd perde Genova e La Spezia, che ha sempre considerato sua proprietà, Gentiloni salta e si vota in autunno». Con palla al centro, inizio anticipato del nuovo campionato e, forse, nuove regole.
Ma è indubbio che i risultati deludenti del Movimento 5Stelle alle amministrative di domenica scorsa si possono spiegare anche con l'appannamento dell'immagine che stanno avendo i pentastellati nell'opinione pubblica. In generale, rispetto a settembre 2016, l'erosione dei consensi sull'attività M5S è arrivata al 51%, che riduce al 17%, se si guarda chi è dichiaratamente un sostenitore del movimento. A scendere di più quindi è il consenso che danno alle politiche M5S soprattutto gli indecisi, che poi sono quegli elettori in grado di cambiare all'ultimo momento il risultato di un'elezione. Sono dati emersi da un'indagine SWG effettuata per il quotidiano Il Messaggero, effettuata su un campione di 1.500 persone tra il 12 e il 14 giugno scorso.
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