Sala indagato ma non si sospende Anche Baita nell'inchiesta

Domenica 25 Giugno 2017
MILANO - Questa volta non ha abbandonato la fascia tricolore neanche per un giorno e ieri Giuseppe Sala era regolarmente al suo posto. Nessuna autosospensione quindi dopo che venerdì si è visto contestare un nuovo reato di turbativa d'asta nell'inchiesta sull'appalto principale di Expo, quello sulla Piastra, che si aggiunge a quello per falso. Il 15 dicembre scorso, dopo aver saputo di essere stato iscritto nel registro degli indagati la prima volta, si era autosospeso per 5 giorni, riprendendo il suo posto dopo un chiarimento con i magistrati.
Questa volta nessuna pausa: «La mia decisione l'ho presa ed è quella di andare avanti perché in questo momento abbiamo tanto lavoro da fare ed è giusto così», ha detto. Adesso dovrà decidere la linea difensiva e, assieme al suo legale Salvatore Scuto, deciderà se chiedere di farsi interrogare o meno dal sostituto procuratore generale Felice Isnardi dopo la lettura degli atti depositati nell'ambito della chiusura delle indagini. Che riguardano il mancato scorporo, dalla gara per l'affidamento dei servizi della Piastra, del capitolo relativo al verde e all'acquisto di un ingente numero di alberi per un valore di circa 5 milioni. In pratica gli è contestata la mancata indizione di un nuovo bando. Oltre a lui sono indagati altre sette persone e due società tra cui gli imprenditori Piergiorgio Baita, titolare della Mantovani, la società che si è aggiudicata il maxi-appalto, e Paolo Pizzarotti, titolare dell'omonima impresa la quale è anche parte offesa.

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