SACILE - (ms) Il fresco portato dalla pioggia della notte ha favorito lo storico

Lunedì 21 Agosto 2017
SACILE - (ms) Il fresco portato dalla pioggia della notte ha favorito lo storico concorso canoro: lo confermano le presenze di esemplari nei tre campi di gara Prà Castelvecchio, parco Giovanni Tomasella e giardino dell'Ortazza, in cui si sono dati battaglia 492 piccoli cantori. «La parte del leone l'ha fatta il tordo bottaccio, il re del concorso con ben 120 esemplari - sottolinea il commissario di gara Romano Zambon, impegnato a controllare il rispetto delle altezze, delle copertura (non troppo vicine) e le distanze) -, a ruota i merli con 60 esemplari, il tordo sassello con 50 iscritti, quindi via via le altre categorie come tordine, quaglie, luccherini, fringuelli e allodole». Il presidente delle giurie, Mario Cossetti, alla sua 71. Sagra dei osei, di cui 69 da giudice e 2 da presidente, parla di «un concorso di ottima qualità, anche se purtroppo non possiamo non evidenziare che il divieto delle catture, porterà di anno in anno ad un impoverimento della qualità del canto e qualche segnale lo stiamo riscontrando anche oggi. Pur esprimendo elogi alla passione di chi alleva questi campioni - prosegue il presidente -, quello che manca sempre più ai concorsi delle varie fiere sono i tordi naturali da ramo. Di conseguenza non ci sono più i maestri che gli allevatori mettono a fianco dei loro esemplari, dai quali imparano il canto. Cosa questa molto importante - aggiunge Cossetti -, in quanto il tordo è un uccello che facilmente carpisce il canto di altri uccelli». A tale proposito il presidente ricorda un episodio dei suoi primi anni da giudice (1947), quando «ho segnalato ai colleghi il difetto del canto di un tordo già dato per vincitore, che esprimeva inflessioni di un altro uccello. Di fronte all'incredulità generale ho invitato i colleghi ad un nuovo passaggio che sembrava smentire la mia denuncia, quando improvvisamente il difetto è emerso. Così il tordo è stato retrocesso al 5. posto. Ecco l'importanza - conclude il presidente Cossetti - dei maestri dei quali gli allievi in cattività hanno bisogno».
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