ROMA - Perché un terremoto di magnitudo 4.0 fa tanti danni? A questa domanda

Mercoledì 23 Agosto 2017
ROMA - Perché un terremoto di magnitudo 4.0 fa tanti danni? A questa domanda contribuirà a rispondere l'indagine già avviata dalla Procura di Napoli, a partire dalla relazione che stenderanno i vigili del fuoco e dalle analisi che potranno essere demandate ad altri esperti. Ma una prima risposta l'ha fornita Angelo Borrelli, da pochi giorni numero uno della Protezione civile: «C'è un discorso di specificità dell'isola d'Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere - ha detto ieri, al termine di una lunga giornata di sopralluoghi e verifiche sul posto - è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente: per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati». Secondo Borrelli il legame tra abusivismo e crolli, escluso dagli amministratori locali, può esistere: non è un legame necessario, perché «può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male». «Bisogna vedere come sono realizzate», come sono fatti gli edifici.
Discorso che vale anche per la casa crollata che ha causato una vittima a Casamicciola e sotto la quale sono state recuperate sei persone, tra cui i tre fratellini. Al momento «non sappiamo se sia abusiva, lo verificheremo», ha chiarito infatti Borrelli, pronto a fornire una relazione alla Procura se sarà richiesta. Due magistrati sono da ieri mattina a Ischia per coordinare gli accertamenti preliminari nell'ambito dell'indagine su eventuali responsabilità per i danni provocati dal terremoto. Sono i sostituti Maria Teresa Orlando e Michele Caroppoli ai quali il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo ha delegato il fascicolo nel quale, al momento, non sarebbero formulate ipotesi di reato. Quelle astrattamente possibili sono soprattutto due: disastro colposo oppure omicidio colposo plurimo, in riferimento alla morte delle due donne a Casamicciola. Gli inquirenti attendono di ricevere dai vigili del fuoco, che dalla serata di lunedì sono impegnati nelle operazioni di soccorso, una prima relazione. I rilievi tecnici serviranno a valutare lo stato delle costruzioni (la maggior parte dei crolli sono avvenuti nella parte alta del comune di Casamicciola) e l'eventuale mancata adozione delle norme antisismiche.
Al vaglio degli inquirenti finiranno anche i casi di abusivismo edilizio, appunto, un fenomeno molto esteso nei decenni scorsi sull'isola, sui quali la procura partenopea ha condotto già numerose inchieste. Nella serata di ieri, nella sede della procura al Centro Direzionale, si è tenuto un incontro tra i pm Orlando e Caroppoli e i vertici dell'ufficio (il procuratore Melillo e il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli) per fare il punto sulla situazione. I magistrati sono in contatto anche con i dirigenti della polizia e gli ufficiali dei carabinieri in servizio a Ischia. Solo una volta completati gli accertamenti preliminari, e di fronte a un quadro più chiaro sulle eventuali responsabilità, si procederà all'apertura di un fascicolo, classificato al cosiddetto modello 21, ovvero contro persone note, oppure al modello 44 contro ignoti.
Le parole di Borrelli evidenziano «che quelle abitazioni non sono state costruite abusivamente perché risalgono a tipologie abitative costruite subito dopo il terremoto che con questo evento sono venute giù o hanno perso l'agibilità. È un'equazione semplice: se la costruzione è vecchia significa che non è abusiva in quanto costruita prima del 1967 quando non c'erano ancora le normative che dettavano i divieti». È la risposta del sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna. «Stiamo cercando di far alloggiare tutte le persone che abbiamo evacuato e le stiamo sistemando mano a mano nelle strutture alberghiere», ha aggiunto il primo cittadino, facendo il punto della situazione.
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