«Risultati merito delle aziende, lo Stato ci lascia soli»

Domenica 23 Luglio 2017
«Risultati merito delle aziende, lo Stato ci lascia soli»
«Sono dati molto positivi. Significa che in Italia abbiamo belle aziende che fanno bei prodotti: altrimenti nessuno li comprerebbe. Tanto più che non sono i più economici del mondo». Bruno Vianello sorride nel pronunciare le ultime parole. Quella del fondatore e presidente di Texa, industria di Monastier, leader europea nella progettazione e nella realizzazione di dispositivi per la diagnosi e la telediagnosi di auto e altri veicoli, però, è un'ironia velata da un po' di amarezza. Perché nell'analisi dell'imprenditore trevigiano sul surplus commerciale del made in Italy, in particolare nel Veneto, si mescolano la consapevolezza dell'inventiva e della qualità delle imprese locali e la constatazione dello scarso supporto da parte del sistema paese. In patria e ancor più sui mercati internazionali. «Questi risultati dovrebbero far riflettere i nostri governanti. Perché sono merito quasi esclusivo delle imprese. In Veneto e in Italia abbiamo la fortuna di possedere uno dei migliori tessuti imprenditoriali al mondo. Ma lo Stato fa ben poco per sostenerlo. E non parlo tanto di aiuti economici, quanto di un contesto favorevole, dal costo dell'energia alla burocrazia». Deficit che pesano ancor di più nel confronto con i concorrenti esteri. E che la Texa ben conosce: il gruppo della Marca, 600 addetti, è presente in più di cento paesi nel mondo, realizzando con l'estero circa il 70% del suo volume d'affari. Nonostante tali freni, tuttavia, Vianello è da sempre critico rispetto alla delocalizzazione: «Mi fa molto piacere che siano in aumento le imprese che riportano qui le lavorazioni». L'industriale trevigiano non dorme sugli allori: «La tecnologia di oggi non sarà certamente quella di domani. Siamo di fronte a radicali cambiamenti, che possono mettere in discussione anche l'attuale primato di grandi multinazionali. Si riparte da zero e questo può essere una grande opportunità. Con il nostro ingegno e la flessibilità delle nostre pmi, possiamo approfittarne. Ma dobbiamo farlo qui, nel nostro territorio».
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