Referendum a ottobre? Io spero prima dell'estate

Martedì 28 Marzo 2017
Presidente del Veneto, Luca Zaia, com'è andato l'incontro tra il premier Paolo Gentiloni e le Regioni?
«C'è la disponibilità ad aprire un tavolo tecnico-politico. Che dire? Un tavolo non si nega a nessuno, speriamo solo che non si stia lì a scaldare le poltrone. Sono stato ministro, ho visto come si lavora in quei tavoli: meno spazio ai burocrati, meno spazio agli azzeccagarbugli e cercare di battere i pugni quando serve. Abbiamo capito che ci sono 27 Europe e ognuno a casa sua fa come vuole».
Teme altri tagli?
«I tagli sono già paurosi. Quest'anno in Veneto dobbiamo fare a meno di 422 milioni nel comparto della sanità e 44 milioni in meno tra trasporti pubblici e sociale. Annuncio fin d'ora che i cittadini saranno puntualmente informati di quanto avviene: io so che dal 2011 ad oggi abbiamo avuto da Roma un miliardo e 62 milioni di tagli e che in questi sette anni, senza applicare tasse, ho garantito gli stessi servizi».
C'è stata l'austerity, i tagli non erano necessari?
«Le scelte di austerity hanno prodotto zero. Ci sono due dati su cui riflettere. Il primo è che sulla più grande opera pubblica in Italia, il più grande cantiere aperto, il Veneto è stato lasciato solo: mi riferisco alla Pedemontana, dove il governo non ha rinnovato il regime commissariale e se ne è uscito di scena. Qualcuno l'ha più visto? Siamo stati letteralmente abbandonati».
L'altro dato?
«Gli Fsc, i Fondi per lo sviluppo e la coesione. Duecento milioni di euro destinati al Veneto. Qualcuno ne sa qualcosa? Non si è capito dove siano finiti».
Davvero vi sentite soli?
«C'è una grossa difficoltà per territori come il mio che producono un Pil di 180 miliardi all'anno perché non c'è una politica di promozione dell'economia a livello nazionale».
Cosa manca?
«I dati ci dicono che la Bce non è la Federal reserve americana e che gli interventi fatti negli altri Paesi noi non li abbiamo fatti e i risultati si vedono. Vuol dire che abbiamo sbagliato tutto. Bisogna promuovere l'economia e allentare i cordoni della borsa. Chiedo a chiunque: da quant'è che non si vede più un cantiere di asfaltatura in giro per le strade? Eppure c'è stato chi ha fatto diversamente dall'Italia: la Spagna, che doveva saltare per prima, oggi cresce di due punti di Pil, ha investito sulle opere pubbliche, ha perfino tagliato i pedaggi autostradali».
L'atteggiamento da tenere con l'Europa?
«Lasciare a casa il cappello, non andare più con il cappello di paglia in mano».
Che giudizio dà dell'Italia?
«L'Italia è un cadavere eccellente».
Il Veneto?
«Il Veneto ha lo spirito di un adolescente. Basta lasciarlo volare. Lo farà con l'autonomia».
Il referendum sull'autonomia lo farete anche senza election day? Il suo collega governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha indicato come data l'inizio di ottobre.
«Il referendum sull'autonomia lo faremo e lo vogliamo fare il prima possibile. Abbiamo quasi tutte le carte a posto, manca solo quella del ministero dell'Interno. L'election day è sfumato, quindi voteremo assieme alla Lombardia, ma non mi sento di dire ottobre, anzi io continuo a sperare che si possa farlo già prima dell'estate. Alla peggio sarà in autunno, ottobre o novembre, comunque prima di Natale».
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