Più tempo per le due banche venete Transazioni possibili fino a martedì

Giovedì 23 Marzo 2017
Più tempo per le banche venete: Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno prorogato al 28 marzo il termine dell'offerta di transazione rivolta ai soci, che avrebbe dovuto concludersi ieri. E qualche giorno in più, nel complesso salvataggio delle due ex popolari, parrebbero disposti a concederlo pure Roma, Francoforte e Bruxelles. La giornata che sarebbe dovuta essere decisiva, non è stata tale. Dopo il primo slittamento dal 15 marzo fissato in origine al 22, ieri pomeriggio, pressoché all'unisono, i due gruppi hanno annunciato un ulteriore posticipo: fino a martedì prossimo alle 13.30 gli azionisti potranno accettare la proposta di indennizzo (9 euro per azione per Vicenza, circa 6 per Montebelluna) in cambio della rinuncia a cause legali. All'una e mezza di ieri avevano acconsentito 63.300 soci per la banca berica e 51.900 per il gruppo trevigiano, su una platea complessiva di 169mila interessati. I primi rappresentano il 64,04% delle azioni nel perimetro, mentre i secondi hanno in mano il 62% delle quote (le percentuali salgono di un paio punti non conteggiando gli irreperibili o i titoli già oggetto di soluzioni personalizzate). La soglia dell'80% di azioni, stabilita per il successo dell'operazione, non è troppo lontana, ma i vertici puntano ad avvicinare il 75%. Traguardo ritenuto possibile, soprattutto in considerazione di un ulteriore 10% di soci per entrambe le banche, tra coloro che hanno già richiesto un appuntamento per formalizzare l'adesione e quelli ancora indecisi. Proprio l'affollamento degli ultimi giorni ha indotto alla proroga: nei feriali, tutti gli sportelli rimarranno operativi allo scopo fino alle 18.45, con in più l'apertura straordinaria sabato 25, dalle 9 alle 13. Il 28 i due cda valuteranno se l'esito potrà considerarsi positivo o meno (dovrebbe invece essere rinviata l'approvazione dei bilanci), per poi girare i risultati alla Bce. Sul tavolo europeo si continua a giocare una duplice partita: dall'Eurotower si attende il responso sul fabbisogno di nuovo capitale (si parla di 4,7- 5 miliardi di euro). Poi toccherà all'Antitrust europeo esprimersi sulla possibilità di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale e di far entrare lo Stato nel capitale. La commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, il giorno dopo l'incontro con il ministro Padoan, ha ribadito come il dossier sulle due ex popolari venete sia «allo stadio iniziale», tanto da non conoscerne ancora i dettagli. Anche in questo caso, insomma, un segnale di maggiore flessibilità sulle date pur di giungere ad una soluzione.
Ai risparmiatori azzerati è rivolto anche l'aiuto delle Regione: Palazzo Balbi, ha annunciato il governatore Luca Zaia, ha stanziato 600mila euro: 500 mila sotto forma di contributi ad associazioni e comitati per l'assistenza legale, i restanti centomila per il sostegno psicologico.
(m.zan.)
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci