Non si mandano i vigili urbani all'ingresso delle scuole, e men che meno degli asili,

Sabato 9 Settembre 2017
Non si mandano i vigili urbani all'ingresso delle scuole, e men che meno degli asili, per controllare se i pargoli sono o non sono vaccinati. Certo, la decisione spetta alle amministrazioni comunali, come è successo a Verona, ma non trova il sostegno del ministro dell'Istruzione. «È improprio», dice Valeria Fedeli, ieri alla Mostra del cinema per consegnare il Leoncino d'oro di Agiscuola.
Ministro Fedeli, in che senso improprio?
«Io penso ai bambini, non agli adulti. Arrivare davanti alla porta di una scuola materna, di un asilo nido, con i vigili, ecco, io penso alla reazione dei piccoli che neanche sanno il perché delle decisioni dei loro genitori. Io avrei scelto diversamente. Comunque mi ha fatto particolarmente piacere che a Verona, in tre dei quattro casi, nei giorni successivi, i genitori abbiano scelto di far vaccinare i bambini».
Come giudica l'allineamento del Veneto alle disposizioni nazionali?
«Dimostriamo tutti, indipendentemente dalla giacchetta partitica, che teniamo ad un bene profondo: la salute dei ragazzi e delle ragazze, il facilitare le famiglie, e anche il diritto all'istruzione. È stata una bella pagina di responsabilità istituzionale del Paese, io sono orgogliosa di questo».
Come auspica l'avvio dell'anno scolastico?
«Intanto diciamo che tutte le istituzioni a partire da quelle nazionali, e compresi i governatori della Lombardia Maroni e del Veneto Zaia, che ha sospeso il decreto, hanno dato un senso di sostegno alle famiglie e alle scuole per portare i bambini a scuola. Il primo giorno di scuola me lo aspetto con genitori tranquilli, che avranno la possibilità di fare l'autocertificazione anche con una mail. E mi aspetto bambini che non avranno un trauma sul vado-non vado a scuola».
E se un genitore decide di non vaccinare il figlio?
«Bisogna lo stesso provare a convincerlo, perché sta privando il figlio della possibilità di andare alla scuola dell'infanzia. La sanzione è che non ci sarà l'iscrizione. A me dispiace per i bambini e per le bambine, ma la regola è chiara».
Dalle elementari però basta pagare e non succede niente.
«Sì, la legge dice: paghi la sanzione e vai avanti. Ma noi diciamo che non ci possono essere più di cinque bambini non vaccinati nella stessa classe. Perché noi dobbiamo tutelare tutti, compresi i bambini fragili che per motivi di salute non possono essere vaccinati e che se sono a contatto con un contagio rischiano di morire. Io sono particolarmente ottimista, sono convinta che la larghissima parte dei genitori farà vaccinare i figli».
In Veneto la copertura è già alta, il 95%.
«Non conosco i dati, ho visto che ci sono numeri diversi tra quelli del ministero della Salute e quelli della Regione Veneto. Io so però che il governatore Zaia ha fatto delle campagne per le vaccinazioni, anche per quelle che una volta non erano obbligatorie. Però non c'era la gratuità dei vaccini».
Zaia ha sospeso il decreto sulla moratoria e ha chiesto un parere sull'interpretazione della norma al Consiglio di Stato. Che verdetto si aspetta?
«Personalmente sono tranquilla».
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