«Lo osservai per qualche frazione di secondo»

Martedì 29 Novembre 2016
«Lo osservai per qualche frazione di secondo»
Un'occhiata alla macchina parcheggiata fuori dagli stalli, vicino alla cabina elettrica sul retro del palasport, in una zona d'ombra, ha convinto Michele Caticchio che si trattava di un'Audi A3 Sportback di colore scuro. Alla guida ha indicato sin dal 20 marzo 2015, la prima volta che è stato verbalizzato, un uomo tra i 25 e 50 anni, con il volto illuminato dal tipico fascio di luce emesso dal display di un telefonino. «Aveva la barba», ha ribadito ieri in aula. La sua testimonianza è stata acquisita ieri mattina in Corte d'assise a Udine, dove si sta celebrando il processo sul duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone. L'uomo con la barba era Giosuè Ruotolo? Il ventisettenne di Somma Vesuviana in carcere perchè sospettato di essere l'autore dell'esecuzione? Caticchio ha detto ai pm Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro di non conoscere l'imputato.
Il 17 marzo aveva finito di lavorare verso le 19 ed è arrivato al palasport tra le 19.20/19.30. «Il parcheggio era pieno - ha ricordato - ho dovuto entrare da via Interna e percorrerlo fino in fondo». Così facendo ha notato la macchina posteggiata alla sua destra, vicino alla cabina. «Ho dovuto evitarla, poi ho fatto inversione per parcheggiare vicino al una Saxò blu». Se quella era davvero l'Audi A3 di Ruotolo, significa che qualche stallo libero nel parcheggio c'era, contrariamente a quanto riferito dall'imputato.
Caticchio è convinto di aver visto una Sportback di colore scuro (il pesista alla precedente udienza aveva detto una Sportback grigio metallizzato, «ci metterei la mano sul fuoco»). «Mi sembrava di aver visto cinque porte», ha dichiarato. «L'ho guardata mentre stavo chiudendo la mia auto, la vedevo bene dal mio lato», ha detto rispondendo a una domanda dell'avvocato Giuseppe Esposito. Che sul modello ci sia un po' di confusione lo dimostra il fatto che il 17 aprile 2015, nuovamente sentito dai carabinieri, non sa dire se il veicolo che ha visto sia una Sportback del 2008 o del 2010. L'avvocato di parte civile Serena Gasperini ha ottenuto l'acquisizione delle foto (in bianco e nero) mostrate in quell'occasione, relative a due modelli grigio chiaro e scuro: il teste ha indicato il veicolo più chiaro. Sollecitato dal pm Vallerin non ha saputo dire nè quante maniglie nè quanti montanti avesse l'auto. E alla presidente Angelica Di Silvestre che voleva sapere quanto tempo aveva osservato l'auto ha risposto: «Qualche frazione di secondo». Incalzato dalla difesa ha detto che verso le 20.30, uscendo di palestra, ha visto un'altra Audi A3 in sosta davanti ai vigili del fuoco in via Interna. Non è stato in grado di dire se fosse quella vista un'ora prima.
Per dimostrare che l'Audi A3 di Ruotolo poteva essere confusa con una Sportback, l'accusa ha chiamato a testimoniare il precedente proprietario e il venditore che il 25 febbraio 2011 ha ceduto la macchina al giovane di Somma Vesuviana. Julian Fumanti è l'ex proprietario dell'auto: l'aveva acquistata la madre nel 2004 a Gubbio, nel 2008 gliel'aveva ceduta. Non ha mai avuto incidenti e quando l'ha venduta aveva tutti i pezzi originali. Lo ha confermato anche Antonio Piccolo, rivenditore di Somma Vesuviana che aveva messo l'auto in vendita on line su Autoscout e Subito.it. «Non ho fatto modifiche - ha detto - Dopo la vendita ho notato che aveva il mascherone tipico della Sportback e i cerchioni erano stati sostituiti». Ha precisato che nel modello 2004, quello dell'auto di Ruotolo, il frontalino si spezzava a livello del paraurti. Gli è stata mostrata una foto della parte anteriore del veicolo in sequestro: «È tipico del modello successivo a tre porte o Sportback», ha detto riferendosi al mascherone.
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