Lina, la catechista travolta dal cornicione

Mercoledì 23 Agosto 2017
Una era del posto, l'altra lo amava come fosse la sua terra natìa. Lina e Marilena, le due vittime della tragedia, avevano alle spalle storie molto diverse ma accomunate dal legame forte, viscerale, con Ischia. Lina, come tutta la chiamavano, era Carmela Balestrieri, 59 anni, originaria di Barano d'Ischia, sposata con Antonio Cutaneo, corniciaio e artigiano: condivideva con lui la passione per il mondo dei presepi. Lina aveva avuto quattro figli, altri due li aveva adottati. Molto religiosa, era amata da tutti. Catechista del cammino neocatecumenale, la sera di lunedì era arrivata a Casamicciola con il marito a bordo dell'auto di famiglia guidata da lei. Doveva tenere una catechesi nella chiesa del Purgatorio, il cui ingresso non è però riuscita a varcare. Il sisma l'ha sorpresa lì. «Lina e Antonio sono arrivati nei pressi della chiesa, hanno parcheggiato l'auto. Mia sorella è scesa insieme al marito. Quando è giunta nei pressi della chiesa del Purgatorio c'è stata la scossa di terremoto - racconta il fratello, Pasquale, medico cardiologo e consigliere comunale di Ischia - Pochi istanti, neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo che una parte del cornicione della chiesa le è crollato addosso ferendola mortalmente. Si è accasciata sul selciato con vicino il marito che nulla ha potuto». Pasquale parla dalla zona antistante la sala mortuaria dell'ospedale Rizzoli, con il marito della donna, le figlie e i parenti dove è stata portata la salma. «Quando morì nostra mamma - racconta il fratello - non ci fu alcun dubbio su chi in famiglia la potesse in qualche modo sostituire. Ed era davvero come una mamma per noi. Faceva valere e pesare i nove anni che mi separavano da lei».
L'isola aveva adottato Marilena Romanini, la secondo vittima del terremoto. Era nata a Brescia 65 anni fa, ma era residente a Monte San Giusto, in provincia di Macerata. Lavorava come infermiera a Recanati, poi, un volta andata in pensione aveva deciso di concedersi un lungo soggiorno su quello spicchio di terra che tanto amava. C'era stata in vacanza tante volte, a Ischia. Poi aveva deciso di trasferirsi definitivamente, al punto che pur mantenendo la residenza a Monte San Giusto, aveva spostato il domicilio nella casa che aveva affittato. E in cui lunedì sera ha trovato la morte. Marilena era separata dal marito e non aveva parenti stretti nelle Marche. La stessa abitazione segnalata all'anagrafe, in via Vittorio Emanuele, era disabitata da molto tempo. La figlia di Marilena Romanini è partita da Civitanova Marche, dove abita, per andare a Ischia.
Il corpo della donna è stato trovato tra le macerie di una casa in località Maio.
R.Tro
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