Leggi senza maggioranza e ormai non c'è più tempo

Martedì 18 Luglio 2017
Il parcheggio della legge sullo ius soli su un binario morto somiglia moltissimo alla punta di un iceberg. Il flop della legge sulla cittadinanza ai minori stranieri fa emergere solo una parte delle divisioni della maggioranza che finora ha sorretto (con basi diverse) i tre governi di questa legislatura. Divisioni che potrebbero esplodere nelle prossime settimane mettendo a repentaglio persino il varo della prossima legge finanziaria.
Il fatto è che - come in ogni fine legislatura - prima della pausa estiva, così come subito dopo, è previsto un calendario particolarmente impegnativo. Ma la maggioranza si presenta a questi appuntamenti slabbrata e divisa. Quali gli appuntamenti più importanti? Quello più imminente è il decreto sui vaccini obbligatori che dovrebbe essere varato dal Senato giovedì. Paradossalmente i vaccini sono l'eccezione che conferma la regola: non ci sono nubi sul via libera di questa norma. Il voto finale della Camera è atteso entro il 6 agosto.
Per il resto, invece, siamo quasi al buio pesto. Nella palude sembrano essere finiti provvedimenti come il Codice Antimafia inviato da poco alla Camera ma sul quale i centristi e parte del pd hanno forti dubbi e anche la nuova legge sulla legittima difesa che a maggio ha ricevuto il bollino della Camera ma che al Senato i centristi vorrebbero modificare rendendo il testo ancora più favorevole alle vittime che reagiscono a una rapina o a minacce nella propria abitazione o nel proprio esercizio commerciale. Fra le leggi che probabilmente non vedranno mai la luce c'è quella sul biotestamento ovvero sulla libertà di decidere la propria morte. La legge è stata approvata dalla Camera ma al Senato non c'è una maggioranza coesa che la sostenga. Problemi analoghi si avvia ad avere la legge sulla coltivazione e l'uso della cannabis.
In ogni caso i tempi sono stretti perché l'ultimo giorno di lavoro delle Camere dovrebbe essere il 3 agosto. E a settembre? Alla riapertura delle Camere bisognerà vedere se il premier Paolo Gentiloni davvero vorrà ripresentare la legge sullo Ius soli e comunque le Camere dovrebbero essere impegnate nell'esame della Finanziaria. Per entrambi i provvedimenti sarebbe necessario un forte accordo politico fra le componenti della maggioranza di cui al momento non c'è traccia.
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