LE URNE
VENEZIA «Parlamentarie concluse: una grande prova di democrazia».

Giovedì 18 Gennaio 2018
LE URNE VENEZIA «Parlamentarie concluse: una grande prova di democrazia».
LE URNE
VENEZIA «Parlamentarie concluse: una grande prova di democrazia». Alle 22.03 di ieri, centottanta secondi dopo la chiusura delle urne telematiche, il blog di Beppe Grillo ha annunciato che non sarà necessaria la proroga delle votazioni ipotizzata per oggi, malgrado le code virtuali registrate sulla piattaforma Rousseau: «Il voto si è svolto con regolarità e in sicurezza grazie alla verifica via sms di tutti coloro che hanno partecipato alle votazioni». Parole che deludono le aspettative di quanti, nel cuore del Movimento 5 Stelle, fra depennamenti eccellenti e inserimenti sbagliati non solo annunciano ricorsi, ma chiedono pure di rifare le selezioni: «Si annullino e si ricelebrino, riaccogliendo gli esclusi e permettendo ad attivisti e iscritti di valutare dal basso chi debba essere candidato alle Politiche», afferma la consigliera regionale veneta Patrizia Bartelle.
L'ATTACCO
L'esponente polesana spiega in un comunicato, come sempre scritto e diffuso in autonomia rispetto al gruppo consiliare, di aver appreso «dapprima con sorpresa, poi con incredulità e infine con sgomento» l'esclusione «inopinata» di candidati che hanno portato «lustro e favore» alla forza politica, a fronte dell'ammissione di militanti che hanno dichiarato «di aver cliccato per sbaglio» e «persone palesemente incandidabili a termini di regolamento». Di qui l'attacco al vertice: «Se il capo politico Luigi Di Maio non può conoscere i profili di tutti e 15.000 gli autocandidati e ha demandato la scrematura ai propri fidati referenti regionali, e qui in Veneto ancora non si sa chi siano, chiedo che venga comunicato il prima possibile il motivo dell'esclusione di persone che avevano e hanno tutte le caratteristiche per rappresentare al meglio i cittadini nelle istituzioni. Oppure bisogna avere l'onestà politica di dire agli elettori che il M5S ha cambiato pelle e che la selezione avviene non diversamente dagli altri partiti, eliminando chi non è in linea o potrebbe pregiudicare la candidatura di altri».
ACCUSA E DIFESA
Ad esigere una spiegazione, fra gli esclusi, è per esempio Maria Elena Martinez, medico dello Iov di Padova che aveva corso alle Regionali del 2015: «All'epoca nelle votazioni online avevo preso 50 preferenze più di Jacopo Berti, poi aspirante governatore. Mi chiedo cos'è cambiato nei miei requisiti rispetto ad allora, se non il fatto che oggi sono molto più conosciuta, visto il mio impegno sul territorio per la sanità e per l'ambiente. Ho mandato una lettera a Milano, ma nessuno mi ha ancora comunicato i motivi dell'estromissione: ho saputo di non essere più in gara dagli attivisti che non trovavano il mio profilo su Rousseau. Se le parlamentarie saranno riconvocate, vorrà dire che il sistema ha avuto dei problemi. Ma se questo non accadrà, dovremo trarne le logiche deduzioni». E pare proprio che non avverrà, secondo quanto precisato dal blog in serata: «I risultati delle votazioni sono stati affidati a due notai che li custodiranno fino a domenica. Le liste definitive saranno annunciate questa domenica a Pescara». Le formazioni saranno stilate con una correzione per quanto riguarda le quote rosa: donne over 40 sono state dirottate alla Camera, a dispetto delle regole che ne prevedevano la candidatura solo al Senato, in modo da rispettare il Rosatellum.
L'AUDIO
Mentre gli avversari gongolano («Non sono all'altezza di organizzarsi neppure fra di loro e pretendono di governare l'Italia», dice il forzista padovano Simone Furlan), gli ex grillini pungono. Marco Canestrari e Nicola Biondo hanno divulgato una registrazione che attribuiscono ad un parlamentare, il quale avrebbe detto: «Comincio ad essere stanco di tutti questi problemi creati dallo staff per incompetenze ormai palesi a tutti». Piccato il commento del M5S: «È molto grave che la stampa pubblichi un audio anonimo». Di Maio comunque tira dritto: «Agli italiani non daremo delle liste bloccate ma delle liste partecipate con persone che si sono messe in gioco. Invece di criticare noi, e di fare le notizie in maniera negativa, questa dovrebbe essere una buona notizia».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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