«La crisi non è ancora finita e ora servono investimenti»

Venerdì 23 Giugno 2017
(m.cr.) «La crisi non è ancora alle nostre spalle. Da una parte ci sono ancora molte aziende con situazioni complicate anche dalla mancanza di ammortizzatori sociali. Dall'altra parte le aziende trainate dall'export vanno molto bene».
Elena Di Gregorio, segretario della Cgil del Veneto, analizza i dati di ripresa del Nordest fotografati anche dalla Banca d'Italia e avverte: «Servono nuovi investimenti, soprattutto pubblici. L'avvio dell'area di crisi complessa per Venezia ci dà una grande occasione per riqualificare una zona d'interesse europeo e superare la dipendenza dal turismo mordi e fuggi che sta soffocando la città».
Le risorse pubbliche però scarseggiano...
«Per questo serve una regia attenta, centri politici che facciano delle scelte».
E gli imprenditori?
«Il nostro centro studi ha fatto uno studio sulle medie imprese che non investono in ricerca come il resto d'Europa ma contemporaneamente riescono ad avere innovazione. Il segreto di questo sviluppo di successo è dato dalla componente lavoro, una reattività e creatività che ancora rimane nel nostro tessuto produttivo. Ma a lungo andare non puoi continuare a competere con la Germania senza una seria politica di investimenti in ricerca, formazione, qualità. Manca ancora una consapevolezza di sistema da parte degli imprenditori ma anche da parte dei soggetti istituzionali».
Questa ripresa potrebbe essere azzoppata dai problemi delle banche venete?
«La soluzione che si prospetta con Intesa è un elemento di novità positiva, sblocca una situazione che rischiava di portare alla morte le due banche. Mi auguro che possa essere concretizzata velocemente e che il governo abbia un consenso di massima con l'Europa. Le ricadute rischiano di essere pesantissime sull'occupazione ma anche sui risparmiatori e le imprese. Ci sono migliaia di piccole aziende e artigiani affidati, non possiamo permetterci che venga messo in discussione il loro credito».
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