L'Anpi furiosa: «La Resistenza è stata trascurata»

Mercoledì 26 Aprile 2017
L'Anpi furiosa: «La Resistenza è stata trascurata»
Polemiche e malumori hanno accompagnato a Rovigo le celebrazioni ufficiali per la festa della Liberazione, con Antonella Toffanello, presidente della sezione provinciale dell'Anpi, l'associazione dei partigiani, che non ha lesinato forti critiche alle istituzioni. In sala consiliare sono intervenuti il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, il presidente della Provincia Marco Trombini, il prefetto Enrico Caterino e lo storico Gianni Sparapan, accompagnati dai rappresentanti delle forze dell'ordine.
«Siamo indignati - afferma Toffanello - a Palazzo Nodari, nel corso delle orazioni, non sono state pronunciate le parole fascismo, nazismo, Resistenza o partigiani. Non sembrava nemmeno di essere al 25 aprile, giorno in cui si festeggia la liberazione dell'Italia dalla dittatura nazifascista, in cui il comitato di Liberazione nazionale Alta Italia sfilò per le vie di Milano con in testa Sandro Pertini. Sembrava piuttosto una qualche celebrazione delle forze armate o la festa della Repubblica».
Particolarmente criticata l'invettiva dello storico Gianni Sparapan, la cui partecipazione era stata voluta dal comitato organizzatore di cui Anpi fa parte, ma che ha deluso le aspettative soprattutto nei riferimenti agli aspetti positivi del regime di Mussolini. Criticato anche il saluto conclusivo di Bergamin, che ha chiosato con un «Bon San Marco al popolo veneto». Lo stesso primo cittadino in serata ha ribattuto in maniera dura: «Peccato che l'Anpi, da nord a sud del Paese, sia più impegnata a indignarsi con le forze politiche e a fare polemica che a divulgare la storia di migliaia di persone che hanno dato la vita per il bene del nostro Paese».
Storie che in un breve excursus Sparapan aveva citato suscitando emozione nei presenti in sala consiliare. Più distaccato e patriottico il discorso del sindaco che citando anche Ungaretti, ha sottolineato l'importanza di «una libertà che ai nostri giorni diamo quasi per scontata, ma che è una fiamma da mantenere sempre accesa, con la partecipazione attiva alla vita pubblica segno di sacrificio, dedizione e coraggio. Una data che ha un valore incommensurabile per l'Italia e che ci fa essere dei privilegiati per essere nati liberi da guerre, paure, bombe, liberi di avere le proprie opinioni e di scegliere di associarsi». Dopo gli interventi del prefetto e del presidente della Provincia Trombini, presente in prima mattinata anche alle celebrazioni commemorative del rastrellamento di Villadose e che ha sottolineato l'importanza della memoria storica tramandata soprattutto dai nonni, le autorità si sono spostate in piazza Vittorio Emanuele dove si è tenuta la cerimonia dell'alzabandiera al suono dell'Inno di Mameli. Il tutto mentre in corso del Popolo il mercato proseguiva imperterrito nelle proprie attività. Sulle note della canzone del Piave, i rappresentanti istituzionali e delle forze armate hanno poi deposto una corona di fiori davanti alla Gran guardia e onorato i ceppi commemorativi.
Nel pomeriggio piazzetta Annonaria, infine, è stata teatro di concerti e incontri organizzati dall'Anpi.
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