L'agente e l'infermiera dall'amore ai litigi

Venerdì 18 Agosto 2017
MIRA - La barca e la pesca erano le sue passioni. Persino la foto profilo di whatsapp era dedicata a quel legame forte con il mare, figlio probabilmente anche delle sue origini calabresi. E poi c'era il lavoro. Perché Luigi Nocco, ispettore capo della polizia di Stato, capo della seconda sezione immigrazione della questura di via Nicolodi a Marghera, durante la sua carriera si era guadagnato sul campo il rispetto dei colleghi. Un passato alla stradale e alla polizia ferroviaria, per poi approdare all'immigrazione dove, da iscritto della Siulp Cgil, spesso aveva partecipato a dibattiti e tavole rotonde cittadine. «Era un bravo poliziotto e nel suo campo era un'autorità - spiega Fabio Malaspina, segretario della Silp Veneto - anche perché era riuscito, in un tema così delicato come quello dell'immigrazione, ad avere un approccio molto differente da quello che possono avere altri colleghi». Tanto spigliato e brillante a livello professionale, tanto riservato per quanto riguarda la sfera privata. Dei colleghi, infatti, quasi nessuno sapeva che il suo matrimonio stava arrivando a un vicolo cieco. «Sapevamo che c'era stato qualche litigio - aggiunge un amico - ma sembravano quelle scaramucce innocue che si vedono in tutte le famiglie». Senza contare che Luigi non aveva certo la nomea del violento: con le pistole, in particolare, non aveva mai avuto feeling.
Eppure ha premuto il grilletto contro la madre dei suoi figli. Sabrina Panzonato era un'infermiera all'ospedale All'Angelo di Mestre. Ieri, le sue colleghe di reparto, in Neurologia, non sono riuscite a parlare d'altro. «L'Azienda sanitaria tutta - ha scritto in una nota l'Ulss 3 - è vicina nel lutto ai familiari e al reparto, dove dal 1995 Sabrina prestava il suo servizio con competenza, dedizione ed entusiasmo sempre vivi negli anni della professione».
Lei originaria di Venezia, lui era nato in Calabria. Vivevano insieme, in quella casa di Dogaletto di Mira, dal 2002, dalla nascita del loro secondogenito. Quella dei figli lontani al momento del delitto è una tragica analogia con un altro delitto di questa lunga estate di sangue veneziana. Quando un mese fa a Musile di Piave il pizzaiolo Antonio Ascione aveva ucciso la ex compagna, Maria Archetta Mennella, i figli della coppia erano in vacanza al mare con i parenti.
D.Tam.
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