In Valle del Boite giro corto Val d'Ansiei più suggestiva

Martedì 18 Luglio 2017
In Valle del Boite giro corto Val d'Ansiei più suggestiva
BELLUNO - (d.t.) Il dilemma sarà risolto entro un paio di mesi. Intanto, la parola passa al territorio bellunese: valle del Boite o valle d'Ansiei? I due tracciati possibili per far correre il treno delle Dolomiti hanno un punto di partenza e una meta ben precisi: si parte da Calalzo per arrivare a Cortina. Ma tra la stazione oggi capolinea dei treni e la perla, dove si passa? Le due possibilità sono diverse tra loro. Perché un percorso è più rapido e diretto, l'altro è più paesaggistico. La scelta finale dovrà tenere conto di vari aspetti. Non ultimo quello dell'integrazione con il resto della mobilità. «Non ci dovranno essere scelte basate sul campanilismo - ha ammonito l'assessore De Berti -. Il Bellunese faccia una sintesi».
VALLE DEL BOITE È il tracciato più corto: misura 33 chilometri. Del resto, è quello già percorso dal treno fino agli anni Sessanta (il vecchio sedime, oggi usato dalla ciclabile, non verrà ripristinato). Lo studio prevede quasi tutto il percorso in galleria (26 chilometri sui 33 complessivi), una soluzione compatibile dal punto di vista ambientale; e 40 minuti di viaggio. Cinque invece le fermate: a Valle di Cadore, a Vodo, a Borca e a San Vito, prima di arrivare a Cortina (dove sono ipotizzate tre stazioni: Sud, Centro e Nord). Il costo per realizzare l'opera (al netto di Iva ed espropri) si aggira sui 710 milioni di euro. Lo studio indica tra i punti a favore i tempi di percorrenza e la tenuta demografica della Valboite. Ma evidenzia anche la mancanza di sviluppo di hotspot turistici lungo il percorso.
VALLE D'ANSIEI Il percorso si fa più lungo, ma anche più stuzzicante. Quanti treni possono dire di passare a fianco delle Tre Cime di Lavaredo? Difatti, l'ipotesi prevede molte meno gallerie e più tratti panoramici. Lo studio dice 48 chilometri complessivi, di cui 22 in tunnel. Il tempo di percorrenza, inevitabilmente, si allunga: 58 minuti. E anche le fermate aumentano: vengono ipotizzate stazioni a Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Tre Cime, San Marco e Cortina. Il costo lievita leggermente: 745 milioni di euro (sempre al netto di Iva ed espropri). Lo studio evidenzia come punti di forza il più elevato numero di arrivi e presenze turistiche e la maggiore offerta ricettiva. Tra i rischi, la stagionalità dei flussi turistici.

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