Impassibili, distaccati, lo sguardo perso nel vuoto, così hanno ascoltato la

Venerdì 23 Giugno 2017
Impassibili, distaccati, lo sguardo perso nel vuoto, così hanno ascoltato la sentenza di condanna a trent'anni di reclusione per l'omicidio di Isabella Noventa. I fratelli Freddy e Debora Sorgato non hanno mosso un muscolo: glaciali come sempre sono stati durante tutto il processo in rito abbreviato. Il ballerino in alcuni frangenti, nel corso dell'ottava udienza, si è anche appisolato. Un minimo di emozione l'ha dimostrata la tabaccaia Manuela Cacco, condannata a sedici anni e dieci mesi di reclusione, guardando negli occhi l'ex marito di Isabella, Piero Gasparini, quasi a sfidarlo.
Ma la sentenza letta ieri in tarda serata dal Gup Tecla Cesaro, dopo quasi sei ore di camera di consiglio, non ha soddisfatto le richieste del pubblico ministero Giorgio Falcone. Il magistrato aveva chiesto l'ergastolo per i due fratelli Sorgato e 16 anni e otto mesi per Cacco, tutti e tre accusati di omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere. La tabaccaia anche di stalking nei confronti di Isabella e di simulazione di reato. Ma Debora e Freddy se la sono cavata con trent'anni, mentre alla tabaccaia veneziana sono stati aggiunti due mesi alla richiesta del pm per i reati di stalking e simulazione di reato. Si dovrà attendere la motivazione della sentenza, prevista per settembre, per capire la genesi della decisione del giudice.
Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha basato il suo impianto accusatorio sulla confessione di Manuela Cacco. La tabaccaia ha sempre sostenuto che a uccidere Isabella è stata Debora Sorgato, colpendola alla testa con una mazzetta da muratore e poi soffocandola nella villa del fratello a Noventa Padovana. Prima della sentenza sono andate in scena le repliche degli avvocati difensori e del pubblico ministero. I legali hanno definito i tre imputati delle persone normali, gente con una famiglia e un lavoro. Freddy Sorgato un imprenditore, la sorella Debora impiegata in una cooperativa per le pulizie e Manuela Cacco titolare di una tabaccheria. Ma il magistrato non la pensa così e ha dichiarato: «Non sono persone normali. È gente capace di maneggiare un cadavere e di occultarlo». Inoltre, ha ripercorso tutte le intercettazioni telefoniche prima e dopo l'omicidio intercorse dal trio, per dimostrare ancora una volta la premeditazione del delitto.
La sentenza ha previsto, oltre alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell'interdizione legale durante il periodo di esecuzione della pena, anche i risarcimenti danni per i famigliari della vittima. I fratelli Sorgato e Manuela Cacco come provvisionale dovranno versare alla mamma di Isabella, Ofelia Rampazzo, 500mila euro. Al fratello Paolo Noventa 300mila euro, alla moglie del fratello 40mila euro e ai due nipoti di Isabella figli di Paolo rispettivamente 30mila euro. E infine 100mila euro all'ex marito della segretaria di Albignasego. Inoltre sono stati condannati a pagare le spese processuali.
Insomma, i tre dietro alle sbarre dovranno sborsare oltre un milione di euro. Tutti i loro beni, in particolare la villa, i cinque appartamenti e un campo agricolo di proprietà di Freddy Sorgato, sono stati già sequestrati.
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