Il torrente Bigontina e il lago Scin

Domenica 13 Agosto 2017
Il torrente Bigontina e il lago Scin
Maltempo e distruzione da 17 milioni di euro. Abbondanti per giunta. Questa la prima quantificazione dei danni tra Cortina e Auronzo, dopo la notte d'inferno tra il 4 e il 5 agosto, quando un violento acquazzone (con quantitativi di pioggia caduta pari a 120-140 millimetri in meno di tre ore) ha fatto esondare il rio Bigontina e ha scaricato fango e massi sull'abitato di Alverà, provocando anche una vittima. La stima è una delle prime indicazioni arrivate dalla Direzione di Protezione Civile Regionale, che ieri ha fatto il punto della situazione.
Cortina e Misurina stanno tornando alla normalità. Lo strascico di distruzione, però, è ancora ben visibile all'ombra del Cristallo. I segni del fango di Alverà sono ancora impressi sulle case e nei ricordi. E lasciano dietro di sé 17,4 milioni di euro di disastro tra i Comuni di Cortina e di Auronzo. Una cifra provvisoria, che al momento somma 12.157.000 euro di danni al patrimonio pubblico, 2.650.000 euro di danni al patrimonio privato (case, boschi, prati) e 2.600.000 euro di danni al patrimonio produttivo (sostanzialmente impianti di risalita e strutture annesse e connesse). Soldi che dovranno arrivare dallo Stato per il ripristino dei luoghi e delle cose. Anche se i tempi sembrano lunghi. «Il presidente Zaia ha firmato la mattina del 5 agosto, all'indomani dell'esondazione del Bigontina, lo stato di crisi dice l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin . Io mi sono messo in contatto con il nuovo capo della Protezione Civile nazionale (Angelo Borrelli, ndr). A distanza di una settimana, però, non abbiamo ancora nessun provvedimento di emergenza da parte dello Stato. La cosa un po' ci preoccupa».
Se lo Stato tarda, la Regione c'è. La Protezione Civile si è attivata fin dalle prime ore. E la struttura della Direzione operativa (vale a dire i Geni Civili) ha già messo in campo interventi di somma urgenza, sostanzialmente per la messa in sicurezza: il resto verrà in seguito. Il Genio Civile di Belluno ha lavorato e sta lavorando sul torrente Bigontina: ha ripristinato la sezione di deflusso del corso d'acqua attraverso l'asportazione del materiale alluvionale che ingombrava l'alveo (200mila euro) ed è intervenuto sulle difese delle sponde (altri 166mila). Inoltre si sta occupando anche del lago Scin, «per la messa in sicurezza degli ambiti territoriali compromessi dalla colata detritica», come ha spiegato l'ingegner Salvatore Patti, direttore della Direzione operativa regionale. «Inoltre, stiamo facendo degli approfondimenti su tutto il Bigontina, per capire se ci possono essere ulteriori criticità».
La Forestale regionale si sta occupando dello sgombero degli alberi che interessano il letto del torrente e dell'esbosco delle piante (soprattutto quelle pericolanti) che insistono lungo le sponde. «Si tratta di un intervento tuttora in atto ha detto Gianmaria Sommavilla, dirigente dell'Unione Operativa Forestale Est . Ci vorranno ancora 10-12 giorni per completare l'intervento». Imponenti gli interventi di emergenza, per il ripristino delle condizioni preesistenti all'evento alluvionale. Tra opere idrauliche di stabilizzazione dell'alveo del Bigontina e quelle per la regolazione del trasporto solido del torrente, servono quasi 5 milioni di euro.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci