Il ragazzo nato da una relazione a Bibione

Domenica 30 Luglio 2017
Il ragazzo nato da una relazione a Bibione
Il fratello Massimo muore di tumore il 23 luglio 1993 a 24 anni, e 24 anni dopo da una telefonata scopre di avere un nipote in Germania, del quale non aveva mai saputo l'esistenza, frutto di una relazione del fratello con una donna sposata. Nonostante sia trascorso qualche tempo dall'incontro, Omero Podo non riesce a trattenere le lacrime mentre racconta la sua storia che sembra la trama di un romanzo. Molto conosciuto in città, dove gestisce Twisterpizza in piazzetta Cavour, è un omone col il sorriso stampato sul volto, anche se gli occhi raccontano la sofferenza per aver perso il fratello. Ha 45 anni, ma quando è mancato Massimo ne aveva solo 21. «Massimo gestiva il negozio Pop 84 in piazza XX Settembre con Doriana Cornacchia e altri tre - ricorda Omero -, un ragazzo pieno di vita e di idee. A Bibione nel 1990 ha conosciuto una donna sposata, più grande di lui, con la quale ha avuto una relazione. Quando andavo nella località balneare si pranzava tutti e tre assieme, senza problemi. Nell'inverno del 1990 mio fratello - prosegue Omero - va in vacanza con questa donna prima a Francoforte, dove siamo nati entrambi, poi in Serbia. Nel 1991, però, decide di rompere la relazione e di tornare con la vecchia morosa». Nel gennaio del 1992 Massimo scopre di essere malato, una leucemia che non gli lascia scampo; muore l'estate dell'anno dopo. «La morte di mio fratello è stata devastante - dice con gli occhi lucidi Omero -. E non potevo mostrare il mio dolore perchè dovevo stare vicino ai miei genitori... Avevano solo me». A 21 anni si trova con un fardello sulle spalle più grande di lui, costretto a ricacciare indietro quel nodo che gli sale alla gola. Passano i mesi, ma non il dolore, fino a che conosce Mariangela, anche lei di Bibione, e scopre che quella che nel febbraio 2003 diventerà sua moglie, quando lavorava nel negozio Diadora di Bibione aveva conosciuto suo fratello Massimo. Trascorrono gli anni, il ricordo di Massimo è vivo, sempre e nel 2015 Omero scrive un post sul suo profilo Facebook: Le nostre strade si sono separate anni fa, ma prima o poi si ricongiungeranno (...) con un abbraccio. A presto. E il venerdì di Pasqua arriva la telefonata dalla Germania, alla quale risponde Mariangela. Il giovane dall'altro capo non vuole dire perchè cerca Omero, in quel momento assente, e si fa promettere che sarà richiamato. Ma Mariangela capisce che c'è qualcosa di strano e richiama quel numero di Francoforte. Le risponde lo stesso ragazzo che tra i singhiozzi dice: «Sono il figlio del fratello di Omero». Ha 24 anni, la stessa età che aveva Massimo quando è morto. Mariangela corre a casa e dice al marito che deve parlargli. Gli racconta della telefonata, del nipote del quale nessuno sapeva l'esistenza. «Ho cercato su Facebook la foto - sorride Omero -, è identico a mio fratello». Non passa nemmeno un minuto dalla telefonata in Germania, dalle prime esitanti parole tra nipote e zio. «Domani parto e vengo su», gli dice Omero. Ma non riesce da aspettare e a mezzanotte si mette in auto, direzione Francoforte, dove arriva alle 8.30 della mattina dopo. «Mi stava aspettando fuori dal balcone. Mi è corso incontro e ci siamo abbracciati». Tempo di spiegarsi e di raccontarsi ne hanno tanto, ora: si telefonano sempre e si incontrano ogni volta che possono.
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