Il pirata si costituisce: «Sono stato io»

Martedì 23 Maggio 2017
Il pirata si costituisce: «Sono stato io»
É durata meno di 24 ore la ricerca del pirata della strada che domenica pomeriggio, lungo la Jesolana, ha travolto Roberto Pettenuzzo, lo scooterista di 45 anni di Villa del Conte (Padova) deceduto poco dopo l'incidente. Si tratta di un 21enne di Dosson di Casier (Treviso), P.L., che al momento dell'incidente si trovava alla guida della sua Ford Ka di colore bianco e al quale un anno fa i carabinieri avevano già sospeso la patente per un sorpasso su linea continua.
Ad individuarlo sono stati i Carabinieri della Compagnia di San Donà coordinati dal comandante Dario Russo grazie alle testimonianze fornite da alcuni automobilisti e da un gruppo di bikers presenti al momento dell'incidente. Nel primo pomeriggio di ieri gli uomini dell'Arma della città del Piave si sono presentati nell'abitazione del 21enne che però era completamente chiusa e senza nessuno in casa. La svolta è arrivata dopo una decina di minuti: fatti alcuni controlli nella zona per verificare la presenza del giovane, i carabinieri sandonatesi hanno ricevuto una chiamata dai colleghi della locale stazione dove il ragazzo si era presentato per costituirsi proprio in quel momento. Una scelta forse legata all'arrivo dei militari nella sua abitazione e probabilmente segnalato da qualche suo conoscente. Il 21enne si è comunque presentato dai Carabinieri da solo, spiegando di essere scappato perché spaventato dall'accaduto. Essendosi presentato spontaneamente alle forze dell'ordine nei suoi confronti sono decaduti i presupposti per l'arresto mentre è stato denunciato per omicidio stradale, con l'aggravante dell'omissione di soccorso.
Secondo una prima ricostruzione il 21enne al momento dell'incidente stava compiendo un sorpasso, impattando contro lo scooter di Pettenuzzo, piombato poi sull'argine del Sile dove poco dopo è deceduto. Sulla sua auto sono stati riscontrati dei segni collegabili con l'incidente.
A lui i carabinieri sono arrivati grazie alle testimonianze raccolte tra chi ha assistito all'incidente e che inizialmente aveva indicato un'utilitaria bianca con a bordo una donna. Si trattava di una mestrina che, una volta rintracciata, ha invece spiegato di aver visto l'incidente, fornendo a sua volta il modello dell'auto. La stessa che i carabinieri hanno poi scoperto esaminando dettagliatamente le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza di Jesolo.
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