Il giudice: «Mihail potrebbe scappare e uccidere ancora»

Lunedì 27 Marzo 2017
Il giudice: «Mihail potrebbe scappare e uccidere ancora»
Non solo potrebbe scappare, ma potrebbe pure uccidere ancora. È duplice la motivazione con cui il gip Bruno Casciarri ha convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere di Mihail Savciuc, il 19enne che domenica 19 marzo a Vittorio Veneto aveva ammazzato la sua ex Irina Bacal, 20enne al sesto mese di gravidanza. Da un lato il pericolo di fuga («L'estrema gravità del titolo di reato e della condotta accentuano la probabilità che il soggetto volesse darsi alla fuga una volta scoperto»), dall'altro il rischio di reiterazione del reato («L'indagato, senza le limitazioni carcerarie, potrebbe reiterare il gesto, se sottoposto a stress emotivi anche e soprattutto nei confronti di persone della cerchia familiare o legate da vincolo affettivo»).
Valutazioni pesanti, quelle con cui il giudice per le indagini preliminari sostanzialmente accoglie il quadro accusatorio composto dal pm Mara De Donà sulla base degli accertamenti condotti dalla sezione investigativa del commissariato di Conegliano, respingendo invece la richiesta di ammissione agli arresti domiciliari avanzata dal difensore Daniele Panico. Per il tribunale, dunque, Mihail deve rimanere a Santa Bona. Innanzi tutto perché altrimenti l'assassino potrebbe tentare di sottrarsi alle proprie responsabilità. «Tale presupposto scrive infatti il giudice è desunto dalla condizione di straniero, in Italia da circa 7 anni e dai contatti con persone straniere, favoriti dal lavoro che il Savciuc svolge, se pur saltuariamente, di accompagnamento a Treviso di viaggiatori che devono da qui partire per espatriare».
In secondo luogo, ed è questo l'aspetto più inquietante della storia, il ragazzo potrebbe macchiarsi nuovamente di un simile reato. Osserva al riguardo Casciarri:«Il fatto si appalesa di estrema gravità per la giovane età della vittima, il suo stato di avanzata gravidanza, il rapporto affettivo preesistente, per i motivi il Savciuc voleva impedire che Irina rivelasse la gravidanza , per le modalità efferate, in particolare lo strangolamento quando la giovane era già esanime a terra, indice di una personalità incline alla violenza, nonostante la giovane età. Tutti questi elementi fanno ragionevolmente ritenere che vi sia il pericolo concreto e attuale di gravi reati con l'uso della violenza, tenuto conto che lo stesso Savciuc ha parlato di raptus e non è stato in grado di spiegare un gesto così brutale e sproporzionato».
L'ordinanza mette in fila le bugie del killer. Sentito come persona informata sui fatti la mattina di mercoledì scorso, dopo essere stato prelevato dai poliziotti all'Ipsia Pittoni, il ragazzo dichiara di aver incontrato Irina «l'ultima volta per caso per strada» la sera di sabato 18 marzo verso le 23, di averla sentita nella notte all'1.53 e «di aver visto una chiamata» domenica 19 marzo alle 21.30. Solo di fronte alle contestazioni degli investigatori, che nel frattempo hanno riscontrato la vendita dei monili della vittima, nel pomeriggio del 22 marzo lo studente ammette di aver visto la sua ex fidanzata anche domenica verso le 22 (l'ora in cui i coinquilini l'hanno notata uscire di casa «ben vestita e molto truccata»). Mihail continua però ad infarcire il suo racconto di menzogne, sostenendo ad esempio di essere andato con Irina a prendere la propria sorella Raisa, che finiva il turno di lavapiatti in un ristorante della zona.
Ma a smentirlo è proprio Raisa, che a verbale conferma di essere stata recuperata in macchina dal fratello alle 00.40 della notte fra domenica e lunedì, ma nega che a bordo della sua Renault Clio ci fosse anche la sua ex cognata. A quel punto è la stessa sorella ad invitare il 19enne a collaborare con gli inquirenti. Mihail Savciuc confessa così l'omicidio e l'occultamento di cadavere, ma seguita a mentire. Dice che è stata Irina Bacal a consegnargli collanina, anello e ciondolo e afferma di aver buttato il suo telefonino nel fiume Monticano. Invece si è già venduto tutto, per 130 euro.
Alla vicenda il programma televisivo Chi l'ha visto dedicherà servizi, interviste e ricostruzioni nella puntata in onda mercoledì alle 21.15 su RaiTre.
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