IL GIORNO del ballottaggio

Domenica 25 Giugno 2017
Stabilità contro cambiamento. Massimo Bitonci (ieri 52 anni) o Sergio Giordani (64 anni). Uno vuole finire il lavoro, l'altro scrivere una pagina nuova.
Lo decideranno i padovani che da oggi alle 7 e fino alle 23 andranno a votare per un turno di ballottaggio che si annuncia fra i più serrati degli ultimi vent'anni. L'impressione infatti è che il nuovo sindaco di Padova uscirà da una conta che potrebbe premiarlo per meno di mille voti sullo sfidante.
In ogni caso si chiuderà una campagna elettorale sfibrante e anche un po' sguaiata a leggere il tono delle ultime reciproche accuse. Ma al di là delle ricette antitetiche che propongono i due candidati, sono due i fattori che saranno determinanti per il responso delle urne. La percentuale di elettori e il meteo. Entrambi i candidati hanno un bisogno spasmodico di confermare i risultati del primo turno. Bitonci era in testa con 39.413 voti, pari al 40.2 per cento. Giordani inseguiva con 28.593 voti e il 29.2 per cento. Distanza che potrebbe essere colmata e superata dall'apparentamento con Lorenzoni (22.357 voti 22.8 per cento). Ma la storia insegna che il ballottaggio è un'altra faccenda, dove 1 più 1 non fa automaticamente 2. Dunque Bitonci dovrà convincere gli indolenti di centrodestra che al primo turno non sono andati a votare e Giordani superare un certo astensionismo ideologico di una parte del centro poco incline a mischiarsi con la sinistra-sinistra. In mezzo il voto dei 5 Stelle che, pare niente, ma sono sempre 5mila. Il candidato sindaco Simone Borile ha detto che il Movimento non si schiera - anche se qualcuno dei suoi l'ha fatto - non di andare al mare. Infatti lui andrà a votare.
Il meteo potrebbe rovesciare il campo. Diciamo che in questi casi chi insegue è più motivato a perdere una giornata di sole. Se piove invece chi è in testa mantiene le chances. Su un punto è facile d'accordo: votare il 25 giugno è una follia.
Poi ci sono i numeri. Gli aventi diritto sono 162.042. Al primo turno hanno votato solo 99.603, il 61,4 per cento. Calcolando che nelle ultime due comunali fra un turno e l'altro il calo è stato del 10 per cento (16mila in meno) il nuovo sindaco potrebbe essere eletto da meno di un padovano su due anche questa un circostanza mai verificatasi.
L'esito della battaglia è atteso anche dal punto di vista nazionale. L'alleanza fra il civico Giordani (sostenuto da Pd) con gli arancioni di Lorenzoni nei quali non è difficile vedere un ponte con Pisapia, prefigura un laboratorio in evoluzione. Mentre quella fra la Lega di Salvini-Bitonci e Forza Italia di Berlusconi sarebbe il primo passo per l'unità del centrodestra alle politiche dell'anno prossimo.
Ma questo ai cittadini interessa ben poco. A loro serve un sindaco che interpreti al meglio i loro bisogni.

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