IL DISAPPUNTO
FELTRE Tutto fermo, nessun passo avanti sul fronte liberazione.

Lunedì 2 Ottobre 2017
IL DISAPPUNTO
FELTRE Tutto fermo, nessun passo avanti sul fronte liberazione. La politica accusa la politica: «Il caso Vettorel è una palese violazione dei diritti fondamentali dell'uomo», ma risultati concreti non se ne sono ancora ottenuti. Il parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle Federico D'Incà, il primo a portare la vicenda all'attenzione del Governo, lo va ripetendo da giorni. E non intende fermarsi. Nei mesi scorsi ha presentato due interrogazioni e, in particolare, nel secondo intervento in aula la presidente Boldrini aveva promesso di interessarsi alla questione, di adoperarsi con il Ministero degli esteri per venirne a capo. Ma da allora non si è più saputo nulla. «Non ho ricevuto nessuna comunicazione al riguardo, dunque suppongo non sia stato fatto niente commenta amareggiato D'Incà -. Ho l'impressione non si stia facendo nulla, le autorità del nostro Paese non intervengono e Alfano, in particolare, in questo momento è occupato esclusivamente nel cercare di mantenere la sua poltrona attraverso la messa a punto di una legge. Eppure ci troviamo davanti ad un ragazzo rinchiuso da mesi in un carcere all'estero, senza processo. Una palese violazione dei diritti essenziali dell'uomo». Il parlamentare, da parte sua, non mollerà ma invita anche i colleghi a prendere posizione. «Sicuramente, alla luce di questa novità dello spostamento di carcere non comunicato ai genitori, invierò una domanda diretta alla presidente Boldrini e verificherò con il Ministero degli esteri se si intenda fare qualcosa per aiutare il ragazzo e gli altri italiani detenuti con lui ad Amburgo aggiunge -. Mi auguro gli altri politici di Belluno, soprattutto da chi in questo momento è nella maggioranza e nel Governo, facciano altrettanto».
L'europarlamentare Eleonora Forenza ieri, saputa la notizia, si è subito mossa. Ha contattato le autorità tedesche e i genitori, ha cercherà di arrivare al console. «Ho saputo la notizia da un messaggino sul cellulare della mamma racconta Moira Fiorot di Rifondazione Comunista -, all'inizio non capivo cosa fosse successo. Quando la madre mi ha spiegato ho subito interessato l'europarlamentare Forenza. Che dire? Ormai sono stati usati tutti gli aggettivi a disposizione per definire questa situazione, siamo tutti in pensiero per Fabio perché è il più giovane degli italiani detenuti e ci suscita anche tenerezza, ma allo stesso tempo siamo allucinati per la situazione. È l'unico ad aver subito un regime detentivo con restrizioni della posta e delle visite».
«È incredibile ha aggiunto ieri, saputa la novità, Elder Rambaldi del Partito Comunista dei lavoratori -! Pochi giorni fa mi è arrivata da Fabio una lettera, l'aveva scritta ancora a inizio mese ma, si sa, la corrispondenza è molto rallentata dai controlli. In quella mi è parso forte, battagliero come sempre. L'ultima notizia che avevamo di lui era quella relativa alla data del processo il 7 novembre, chissà ora cos'è successo. Pochi giorni fa gli ho scritto una seconda lettera, dubito a questo punto gli arrivi».
A.Tr.

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