Il Corano stretto sulla mano destra e quell'urlo al cielo «Allah è grande»,

Venerdì 1 Settembre 2017
Il Corano stretto sulla mano destra e quell'urlo al cielo «Allah è grande», poi un'esplosione di violenza. Si è scagliato contro gli agenti colpendoli con una raffica di pugni, calci e gomitate. Una furia in nome dell'Isis. Teatro di un attacco alla polizia in stile terroristico, sono stati i giardini dell'Arena a Padova. L'area dove sorge la Cappella degli Scrovegni, custode dei famosissimi affreschi di Giotto. Gli agenti, a metà pomeriggio di giovedì, hanno effettuato un normale controllo del territorio. Due cittadini stranieri sono stati notati dai poliziotti e li hanno avvicinati per chiedergli i documenti. Uno alla vista degli uomini in divisa è scappato, l'altro, il gambiano Bakary Marong, ha gridato in faccia agli agenti «Allah akbar» (dio è grande) e li ha colpiti.
I poliziotti, dopo una colluttazione durata alcuni minuti, sono riusciti ad avere la meglio sull'africano e gli hanno stretto le manette ai polsi. In mano Marong teneva ancora stretto il Corano, lo ha usato per sferrare i fendenti. Ma il suo odio non si è placato e tra le persone ferme e atterrite a guardare la scena ha gridato: «Ha fatto bene l'Isis ad ammazzare tutti in Spagna. Vi uccideremo tutti, siete degli infedeli». Gli agenti lo hanno spinto dentro la volante e lo hanno portato in Questura.
Bakary Marong, 22 anni, richiedente asilo politico e spacciatore, è stato arrestato con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e denunciato a piede libero per istigazione al terrorismo. I due poliziotti hanno rimediato entrambi cinque giorni di prognosi. Ieri mattina il gambiano è stato processato con il rito della direttissima. Il giudice ha convalidato l'arresto e lo ha rimesso in libertà vietandogli di rientrare in Veneto. Senza fissa dimora, era stato arrestato due volte l'anno scorso dai carabinieri sempre a Padova per spaccio. Ad agosto era stato pizzicato mentre cedeva in cambio di soldi 25 grammi di marijuana e ai militari ha detto di avere 22 anni. Un mese dopo, a settembre del 2016, in Prato della Valle era stato fermato con mezzo etto di marijuana: aveva giurato di avere 51 anni.
Polemiche per la scarcerazione. Il senatore Giovanni Piccoli di Forza Italia: «Spero di avere capito male io, ma l'idea che questa persona possa andare in giro per le altre regioni d'Italia mi sembra una barzelletta. Mi sento in dovere di informare il Viminale per gli opportuni approfondimenti. Penso che di fronte a un caso del genere vi debba essere una espulsione immediata e il divieto di entrare in Europa, non solo in Italia». Andrea Ostellari, segretario provinciale della Lega Nord di Padova, si appella «al ministro Minniti: lo rimandi a casa subito». E Antonio De Poli, senatore dell'Udc, si augura che «dai rappresentanti delle comunità islamiche arrivi, a stretto giro, un'espressione di ferma condanna dell'episodio». Per l'ex sindaco leghista di Padova, Massimo Bitonci, «quello che è successo a Padova é di una gravità assoluta. Anche nelle nostra città girano indisturbati clandestini, senza fissa dimora e fondamentalisti islamici pronti ad azioni terroristiche come a Barcellona, Londra, Parigi. Teniamo alta l'attenzione, continuiamo a segnalare situazioni sospette e potenzialmente pericolose».
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