I renziani cantano vittoria. E nel triangolo che unisce il Nazareno a Palazzo Chigi

Mercoledì 29 Marzo 2017
I renziani cantano vittoria. E nel triangolo che unisce il Nazareno a Palazzo Chigi e al Tesoro, torna il sereno. Lo stesso Matteo Renzi con i suoi, si sarebbe detto soddisfatto della piega che stanno prendendo sia il Def, che Paolo Gentiloni ha ribattezzato Dec, documento di economia e crescita, che la manovrina. Ieri il premier ha incontrato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per fare il punto sulle partite economiche che si dovranno chiudere da qui alla fine del prossimo mese. E qualche punto fermo è stato messo. La correzione dei conti sarà fatta soltanto rafforzando le misure anti-evasione. Niente aumenti delle accise sulla benzina o dell'Iva. Lo stesso Gentiloni ha usato parole che sono suonate come musica per le orecchie di Renzi. Come quando ha sottolineato che non approverà nessuna misura depressiva. O quando, rivolgendosi alla Commissione europea, ha spiegato che la flessibilità, «non riguarda solo l'Italia», e che sarà una discussione «che andrà avanti nei prossimi mesi, e noi vi parteciperemo convinti che la flessibilità sia non solo una possibilità ma anche necessaria».
Incontrando i sindaci del cratere, Gentiloni ha dato qualche dettaglio in più anche sul miliardo che il governo ha intenzione di stanziare per il post terremoto. Il fondo della ricostruzione, ha spiegato, «ci servirà a fare tre cose: misure per la ricostruzione nel cratere del terremoto, misure di sostegno al reddito, adottare misure per la sicurezza degli edifici anche oltre il cratere». Ai fini dei saldi strutturali su cui vigila la commissione europea questa spesa non verrà considerata, in quanto voce una tantum (sebbene diluita negli anni). Il decreto correttivo che il governo sta preparando, ha spiegato ancora il premier, avrà una doppia valenza. Sarà un'operazione che risponde alla necessità di una correzione di 0,2%. E contemporaneamente un'operazione che conterrà misure, che accompagnano crescita e gli investimenti.
Per quanto riguarda il dettaglio delle misure, quelle di contenimento del deficit puntano decisamente in due direzioni: riduzione della spesa e potenziamento del gettito Iva attraverso strumenti di contrasto all'evasione. Il primo capitolo non potrà essere giocoforza particolarmente sistematico: come accaduto già in passato, il ministero dell'Economia sta passando al setaccio i vari fondi non utilizzati, o utilizzati parzialmente, per poterli eventualmente decurtare. Così come i ministeri dovranno rinunciare ad un pezzettino delle proprie dotazioni. Per la lotta all'evasione fiscale lo strumento principale è l'estensione dello split payment, già richiesta da Padoan alla commissione. Questo meccanismo, che negli ultimi tempi ha portato nelle casse dello Stato svariati miliardi ben oltre le previsioni, consiste sostanzialmente nell'anticipo da parte dei fornitori della pubblica amministrazione dell'Iva relativa a queste transazioni, che viene dirottata su un conto separato. Sempre sul fronte Iva, il governo potrebbe prendere in considerazione ulteriori incentivi per favorire la diffusione della fatturazione elettronica tra privati, che del resto è già possibile. Molto più complicato politicamente ipotizzare forme di inasprimento fiscale anche indirette, come potrebbero essere un leggero aumento delle accise sulle sigarette o il ritocco di qualche agevolazione tributaria. La direttiva politica è piuttosto chiara: mettere insieme i 3,4 miliardi (in realtà qualcosa di meno) solo attraverso i risparmi e l'aumento del gettito Iva.
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