Grillo: i grandi poteri non si spaventino di M5S

Domenica 27 Novembre 2016
Nel corteo gridano «la Costituzione non si tocca» e «io dico no». Cercano di fotografare Grillo, ma anche Di Battista, ci sono i tricolori come avevano chiesto gli organizzatori, ma non poi così tanti. Eccoli, quelli del corteo dei 5 Stelle, che marciano sull'Ostiense, a Roma, fino al palco in piazza della Bocca della Verità dove Grillo a sorpresa rassicura i mercati: «I grandi poteri della finanza non si spaventino, se M5S va al potere non succede nulla. Succede solo che la gente apre gli occhi e vede la realtà come è». E per il no al referendum nel presepe del palco del Movimento 5 Stelle ritorna il sindaco Virginia Raggi. È lei ad aprire gli interventi. Per la prima volta dai tempi delle elezioni comunali compare nella stessa inquadratura con Beppe Grillo e gli altri big (Taverna, Fico, Di Battista, Ruocco e Di Maio). Anonima, nel corteo, invece la parlamentare Roberta Lombardi, come a mantenere ben visibili le distanze dal palco in cui sale anche la Raggi di cui ha criticato aspramente diverse scelte. Grillo lascia parlare gli altri, poi inizia un ragionamento che pare perfino più moderato del solito, si ripetono le parole «morte», «lasciare qualcosa dopo di noi», «depressione», «noi siamo dei perdenti», «rispondente a questo referendum non con il cervello, ma con la pancia, il no deve essere dentro di voi, anche a una promozione che non meritate». Poi però proprio non riesce a trattenere un'affermazione che si avvicina ai confini dell'insulto: «Renzi l'ho incontrato una volta, io gli ho stretto la mano e lui ha abbassato lo sguardo, io lo conosco. Io non ci sono stato a farmi prendere per il culo da uno che ha mentito e mentirà sempre. Non permettiamo a questi killer seriali di appropriarsi della vita dei nostri figli e dei nostri nipoti». Parla anche di «travestiti morali» e conclude: «Ci hanno fregato il cervello, fidiamoci del nostro istinto». Quanti sono nel corteo che parte dalla Basilica di San Paolo e si conclude in piazza della Bocca della Verità? Circa 5mila, visto che poi la piazza non si riempie.
Tra la folla c'è anche il tempo per un abbraccio tra la Raggi e Grillo. Il sindaco è arrabbiata per come è stata raccontata la vicenda della dirigente nominata anche se indagata (e ieri revocata): «Hanno messo in moto la macchina del fango perché c'è il referendum, ma noi siamo trasparenti». La Raggi, anche dal palco, conferma che se vincesse il Sì non accetterebbe di fare la senatrice come previsto dalla riforma per i sindaci della città metropolitana: «Vogliono un Senato composto da persone che fanno già un altro lavoro. Cosa dovrebbero fare questi senatori in queste poche ore che gli restano? Io dormo tre ore per notte, chi lavora con me lo sa e riceve delle belle mail. Una volta ho dormito in Campidoglio, un sindaco si deve occupare dei problemi di quella città e non andare a fare anche altro». Ma la manifestazione di Roma si interseca con un passaggio politico delicatissimo per il M5S che durante il corteo è rimasto con gli occhi incollati alle notizie che arrivavano da Palermo dove ieri ci sono stati gli interrogatori delle due attiviste coinvolte nell'indagine sulle firme false.
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