PECHINO - La Cina mette in campo un piano di investimenti plurimiliardario per la nuova Via della Seta, il maxi progetto di collegamento infrastrutturale, marittimo e terrestre, tra Asia e Europa. E l'Italia è pronta a cogliere al balzo l'opportunità, offrendo la sua posizione strategica, a cominciare dal suo sistema portuale, ha spiegato il premier Paolo Gentiloni volato a Pechino per partecipare al Forum One belt, One Road, voluto dal presidente Xi Jinping: «L'Italia può essere protagonista in questa grande operazione a cui la Cina tiene molto: per noi è una grande occasione e la mia presenza qui significa quanto la riteniamo importante».
«Le ragioni storiche e geopolitiche, le relazioni che abbiamo con la Cina possono aiutare a cogliere questa occasione» con ricadute «importanti» per l'Italia che con i suoi porti - da Genova e Trieste (e i loro corridoi ferroviari con l'Europa) ma anche Venezia - offre una capacità portuale come credo nessuno. «I cinesi hanno chiaro che il Mediterraneo è strategico, soprattutto i porti italiani e greci», ha detto il premier che nella sua tre giorni in Cina vedrà Xi e il premier Li Keqiang anche per consolidare le relazioni e parlare di investimenti.
Gentiloni arriva mentre dalla sala del Forum Xi annuncia di mettere nel progetto One Belt, one Road decine di miliardi di dollari. E che da subito altri 14,5 mld confluiranno nel Silk Road Fund, nato nel 2014 per progetti infrastrutturali e da poco anche azionista di Autostrade per l'Italia. Tramontato il Ttpi e sotto i venti protezionistici dell'America di Trump, il progetto cinese è di fatto l'unico piano di interconnessione globale. Ma il presidente cinese tiene a spiegare che quello su cui punta è qualcosa di più di un semplice canale commerciale per la fabbrica del mondo. È una vera e propria «integrazione economica, di cooperazione per un'economia mondiale aperta». Ma anche diplomatica: «È un mezzo per promuovere pace e prosperità», dice, aprendo i lavori e parlando di un «nuovo tipo di relazioni internazionali».
In una Pechino insolitamente dal cielo blu - i cinesi hanno fatto chiudere da giorni le fabbriche per evitare lo smog nell'occasione - Gentiloni, accompagnato dalla moglie Manuela, ha partecipato alla cena inaugurale, seguita da uno spettacolo. Oggi si entra nel vivo dei lavori.
«Le ragioni storiche e geopolitiche, le relazioni che abbiamo con la Cina possono aiutare a cogliere questa occasione» con ricadute «importanti» per l'Italia che con i suoi porti - da Genova e Trieste (e i loro corridoi ferroviari con l'Europa) ma anche Venezia - offre una capacità portuale come credo nessuno. «I cinesi hanno chiaro che il Mediterraneo è strategico, soprattutto i porti italiani e greci», ha detto il premier che nella sua tre giorni in Cina vedrà Xi e il premier Li Keqiang anche per consolidare le relazioni e parlare di investimenti.
Gentiloni arriva mentre dalla sala del Forum Xi annuncia di mettere nel progetto One Belt, one Road decine di miliardi di dollari. E che da subito altri 14,5 mld confluiranno nel Silk Road Fund, nato nel 2014 per progetti infrastrutturali e da poco anche azionista di Autostrade per l'Italia. Tramontato il Ttpi e sotto i venti protezionistici dell'America di Trump, il progetto cinese è di fatto l'unico piano di interconnessione globale. Ma il presidente cinese tiene a spiegare che quello su cui punta è qualcosa di più di un semplice canale commerciale per la fabbrica del mondo. È una vera e propria «integrazione economica, di cooperazione per un'economia mondiale aperta». Ma anche diplomatica: «È un mezzo per promuovere pace e prosperità», dice, aprendo i lavori e parlando di un «nuovo tipo di relazioni internazionali».
In una Pechino insolitamente dal cielo blu - i cinesi hanno fatto chiudere da giorni le fabbriche per evitare lo smog nell'occasione - Gentiloni, accompagnato dalla moglie Manuela, ha partecipato alla cena inaugurale, seguita da uno spettacolo. Oggi si entra nel vivo dei lavori.