«Fondazione si apra e diventi più simpatica»

Domenica 13 Agosto 2017
«Fondazione si apra e diventi più simpatica»
«È un'età fantastica. Ottantotto è il numero dell'infinito e anche l'età di mio padre. E di De Poli. E proprio pensando a lui però mi viene anche da dire che nessuno può considerarsi infinito. In ogni campo un grande campione dovrebbe capire da solo quando il proprio tempo è terminato e ritirarsi all'apice. E dovrebbe capirlo anche De Poli».
La lunga chiacchierata con il sindaco Giovanni Manildo tocca tanti temi: dall'ultimo anno di amministrazione alle prossime elezioni; dalla pedonalizzazione al confronto con il direttore dell'Usl 2 Francesco Benazzi. Ma si sofferma non poco anche su un nervo scoperto: i rapporti con Fondazione Cassamarca. Che sono buoni, ma non ottimi.
Sindaco Manildo, il presidente De Poli deve lasciare il suo posto a Ca' Spineda?
«Mi piacerebbe un profondo rinnovamento dentro Fondazione, che non si limiti al solo presidente. De Poli è come i grandi campioni di calcio: devono sapere da soli quando smettere, è brutto che glielo dica qualcuno. Nessuno ha detto a Del Piero quando appendere le scarpe al chiodo. Lo ha capito da solo. Così dovrebbe essere anche per De Poli».
Che però non pare intenzionato a mollare.
«Abbiamo chiesto un ricambio generazionale a più livelli. Ho sempre detto che Fondazione dovrebbe rendersi più simpatica nei confronti della città. E questo rapporto lo si potrà ottenere solo con una maggiore apertura e rendendosi conto che il tesoro della Fondazione appartiene a tutta la comunità. E che non è proprietà di una sola persona o di un consiglio d'indirizzo».
Trova quindi che ci sia una grande distanza tra la città e Ca' Spineda?
«Fondazione deve legarsi nuovamente alla città. Per farlo deve cambiare delle regole interne che, adesso, sono troppo auto-conservative. Ha uno statuto e un regolamento che la rende più inattaccabile di Fort Knox. Ma tutto deve partire da unavolontà interna di rigenerazione».
Passiamo alla città. Quale grande investimento vede per i prossimi anni?
«Vogliamo rifare completamente l'illuminazione pubblica in tutto il territorio comunale portando ovunque i led».
Non sarà troppo oneroso?
«Intendiamo arrivarci attraverso un accordo pubblico- privato, magari con un protagonista nel settore energia. Ogni anno il Comune spende 700-800mila euro di bolletta».
Altro progetto in cantiere?
«Stiamo studiando un project financing per realizzare un tetto sopra l'intera area dei mercati generali, rendendola più moderna e competitiva. È un intervento importante soprattutto per il lavoro degli operatori: parliamo di almeno 600 famiglie. Ma non possiamo realizzarlo da soli».
Chiuderete via Roggia per allargare le zone a traffico limitato?
«Avvieremo la sperimentazione, come annunciato. Partirà da settembre e concorderemo con tutti la sua durata. Alla fine decideremo cosa è meglio per la città».
I varchi elettronici sono stati accesi da quasi un mese è già fioccano le polemiche per le troppe multe.
«Ne vengono fatte mediamente 30 al giorno, non è un numero altissimo. La maggior parte delle infrazioni, abbiamo notato, avvengono nelle ore notturne. Moltissime in via Manin. I varchi non servono per fare cassa, ma per rendere fruibile la città, che è sempre più piena di persone che camminano».
Eppure commercianti e associazioni di categoria continuano a lamentarsi che in centro c'è sempre meno gente.
«Qui scontiamo i due peccati originali: aver portato fuori dal centro la Provincia e aver realizzato il centro Appiani. Due grossi errori fatti da altri che hanno tolto via alla città. E noi dobbiamo rimediare».
Come?
«Lavorando sugli incentivi a contributi per chi sceglie di vivere in centro. E poi mi fa piacere che grosse società come Benetton e Geox abbiano trasferito dentro le Mura i loro centri direzionali: questo vuol dire riportate gente».
È vero che state pensando di trasformare in Ztl anche Borgo Mazzini?
«Stiamo valutando una richiesta avanzata dall'Israa. Non si tratta però di chiudere tutto Borgo Mazzini, ma solo una piccola parte. Alla fine l'operazione si potrebbe ridurre all'eliminazione di qualche posto auto. Ma non abbiamo deciso niente, stiamo solo studiando la cosa. Di certo il traffico in viale Terza Armata non verrà bloccato e sarà possibile accedere in auto agli ambulatori di Borgo Cavalli».
A proposito di Borgo Cavalli e di Usl: pensa che il direttore Benazzi possa veramente candidarsi contro di lei?
«Francesco, tutte le volte che siamo entrati in discorso, mi ha giurato che non intende candidarsi. E poi all'Usl sta facendo un lavoro importante».
Per il 2018 si parla molto bene della lista civica del sindaco...
«Vedremo, adesso si parla di tante cose. Di sicuro posso dire che in questi quattro anni abbiamo imparato a guidare una macchina bellissima come la nostra città».
C'è chi vi accusa di esservi concentrati troppo sul centro storico.
«Il punto fondamentale della campagna elettorale 2013 era di rianimare un centro in grande crisi per colpa delle scelte sbagliate di cui parlavo prima: la costruzione dell'Appiani e il trasloco della Provincia. Abbiamo investito per le piazze, per Santa Caterina, per creare i luoghi adatti a tutta la comunità. E ci siamo occupati dei quartieri con le asfaltature, le opere pubbliche come in Ghirada, la messa in sicurezza degli incroci a Santa Bona. E nel 2018 ci sono 14 milioni di euro per i quartieri».
Quando partiranno i lavori per il parcheggio a pagamento all'ex pattinodromo?
«Prima vogliamo completare la dotazione di posti auto gratuiti. Abbiamo già definito gli accordi per un parcheggio all'ex Telecom che porterà a 1250 i posti liberi all'ex Foro Boario; poi ci sono i 70 che andremo a ricavare in via Lancieri di Novara e interverremo anche sui posti lungo le Mura a ridosso del Put: quelli dalla curva stadio a varco Manzoni saranno utilizzabili tutto il giorno e non più a disco orario».

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