È Macron l'anti-Donald «No ai muri, sì al clima»

Mercoledì 20 Settembre 2017
NEW YORK - (f.pom.) «No all'idea di rinegoziare l'accordo di Parigi sul clima; no ai muri e all'unilateralismo, e attenzione all'idea di revocare il patto sul nucleare iraniano; potrebbe rivelarsi un grave errore». Sono passati pochi minuti dalle minacce di guerra che Donald Trump ha lanciato di fronte all'Assemblea Generale dell'Onu e la comunità diplomatica internazionale ha già trovato nel presidente francese Emmanuel Macron una forte voce antagonista alle parole del leader americano che ancora echeggiano nella sala.
«Non sono i muri che ci proteggono, è il nostro desiderio di agire» ha detto Macron, che nel suo discorso è tornato più volte sul concetto di multilateralismo, inteso come uno strumento per affrontare i maggiori problemi che affliggono il mondo. E anche su questo, puntuale la stoccata contro gli Usa: «L'atteggiamento di un paese che fa scelte unilaterali non può coesistere con la collaborazione scelta da altri paesi che perseguono un approccio multilaterale». Macron è stato accolto con entusiasmo da Trump a New York, all'apertura dei lavori al Palazzo di Vetro. Nei mesi passati si era parlato di un possibile asse intercontinentale tra i due leader tendenzialmente conservatori, entrambi arrivati al successo sulle ali del malcontento popolare e del rifiuto della politica tradizionale.
Trump è rimasto molto impressionato dalla parata militare per il 14 luglio, a cui ha assistito a Parigi come ospite di Macron. Ieri ha lanciato di nuovo di fronte al presidente francese la proposta di una simile sfilata il 4 luglio 2018 a Washington, festa dell'indipendenza americana, che mostri la potenza dell'apparato bellico statunitense. Macron ha risposto con un cordiale sorriso e una stretta di mano; ma nella sala dell'Onu la differenza di opinioni tra i due capi di Stato non avrebbe potuto emergere con toni più chiari. Macron ha detto che ha rispetto per l'opposizione di Trump all'accordo sul clima, ma che non è disposto a riscrivere le regole. Se gli Usa vorranno rientrare tra i firmatari nei tre anni necessari per una dissociazione completa, la porta sarà sempre aperta per loro. Nel frattempo «noi non torneremo indietro - ha aggiunto - e continueremo a dare attuazione agli impegni che abbiamo preso». È una promessa questa, che il presidente francese ha detto di aver fatto agli abitanti della parte francese dell'isola di St Martin, recentemente devastata dall'uragano Irma.
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