Delibererà su relazione della Protezione Civile

Domenica 13 Agosto 2017
Delibererà su relazione della Protezione Civile
Da Cortina d'Ampezzo a Cavallino-Treporti, passando per Rosolina Mare, a ridosso di Ferragosto il Veneto si ritrova in ginocchio per le conseguenze del maltempo. L'orgoglio di rialzarsi c'è tutto, ma c'è anche la voglia di vedersi tendere una mano da Roma. «Stiamo lavorando per questo, il governo farà la sua parte», assicura Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia, alla vigilia di un sopralluogo nelle aree devastate dalla tromba d'aria.
Domani mattina, a partire dalle 10, l'esponente del Pd sarà in Polesine. In programma un incontro con gli amministratori e una ricognizione sul campo. «Ho bisogno di avere in mano tutti gli elementi della situazione anticipa Baretta per questo andrò a Rosolina a farmi un'idea diretta della situazione. Nel frattempo ho contattato la sindaca di Cavallino-Treporti, per avere un quadro delle condizioni di quella zona». Già dai primi riscontri, comunque, il sottosegretario ha constatato la criticità dello stato in cui versano le aree bersagliate dalla furia del vento e della pioggia. «Sicuramente si tratta di fatti gravi e pesanti conferma il rappresentante dell'esecutivo su cui credo che bisognerà intervenire a livello centrale. So che la Regione ha già avviato le pratiche con la dichiarazione dello stato di crisi e penso che il Consiglio dei ministri potrà riconoscere l'emergenza. Assicuro fin d'ora che mi farò portavoce delle richieste del Veneto, anche se tecnicamente spetterà alla Protezione Civile proporre i primi interventi».
Sembra dunque profilarsi una deliberazione dello stato di emergenza da parte di Palazzo Chigi, dopo che il governatore Luca Zaia aveva già dichiarato lo stato di crisi, con due decreti riguardanti l'uno la tragedia di Alverà a Cortina e l'altro il dramma fra Veneziano e Rodigino. «La Regione si è attivata subito ribadisce Gianpaolo Bottacin, assessore veneto alla Protezione Civile mobilitando d'urgenza la macchina dei soccorsi e, dal punto di vista amministrativo, dichiarando lo stato di crisi. Ora ci auguriamo che ci vengano riconosciute al più presto le condizioni emergenziali, in modo da poter dare avvio alle pratiche di ricognizione dei danni pubblici e privati subiti e alle richieste degli indennizzi».
A fare pressione in tal senso sono anche i parlamentari veneti, come il senatore Antonio De Poli (Udc), che sulla vicenda annuncia un'interrogazione: «Il Veneto si rialza da solo, fin dove può, grazie alla volontà dei singoli, dai volontari ai vigili del fuoco alla protezione civile alla forestale e agli operatori del 118. Ma ora dallo Stato i veneti si aspettano una risposta: dopo la conta dei danni nel litorale veneto, il governo riconosca lo stato di calamità». Il conto si annuncia salato per le imprese turistiche e agricole: i vigneti nella zona di Portogruaro, gli ortaggi nell'area di Cavallino e le colture di mais in Polesine. Intesa Sanpaolo, la cui rete commerciale comprende ora anche le filiali delle ex Popolari venete, fa sapere di aver innalzato da 50 a 100 milioni di euro il plafond per i danni causati dal maltempo, assicurando «un iter semplificato e veloce» per le domande di finanziamento.
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