Dal Medio Oriente in guerra arrivano immagini che fotografano la condizione femminile

Lunedì 21 Novembre 2016
Dal Medio Oriente in guerra arrivano immagini che fotografano la condizione femminile nel mondo contemporaneo. Donne in fuga dalla violenza generata dagli uomini, che - come avvenuto nelle nostre terre durante le due guerre mondiali - si fanno carico, quando riescono a fuggire, dei figli piccoli e dei pochi averi che riescono a portare con loro. Donne vittime di stupri e uccisioni, costrette ad asservirsi ai voleri e imposizioni dei maschi.
Ma ci sono anche donne che imbracciano le armi, escono dai recinti imposti dagli stereotipi delle società in cui vivono e lottano per la loro libertà e quella dei propri genitori, figli, fratelli e amici.
Perchè la libertà della donna è la libertà di tutti, in Iraq e in Siria, come nell'Italia in cui viviamo.
Eppure ci sono troppe occasioni in cui questo aspetto viene dimenticato, messo su un livello secondario, perchè condizionati, anche in Italia, dalla cultura dominante e dall'errata tesi che vede, anche nella quotidianità, anteposti usi e costumi maschili su quelli femminili.
Non ci sono solo i casi di cronaca nera che in Italia hanno portato a coniare un specifico neologismo, il femminicidio, per indicare un delitto le cui modalità e cause sono differenti rispetti a molti altri omicidi, per quanto efferati.
In Italia un uomo può uscire liberamente la sera da solo, entrare in un locale e bere quel che vuole senza che nessuno si avvicini a molestarlo o pensi male di lui. Non si registrano casi di maschi licenziati dal datore di lavoro perchè diventati padri, mentre il solo desiderio di maternità mette in allarme le aziende, preoccupate delle assenze e dei costi che questa scelta comporterà anzichè di creare le condizioni ideali per cui sia possibile per una lavoratrice conciliare le esigenze professionali con quelle famigliari.
Segue a pagina II

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci