Crediti deteriorati ai livelli pre-crisi

Venerdì 26 Maggio 2017
MILANO - Il 2016 regala uno spiraglio sui crediti deteriorati (npl) che tornano sui livelli pre-crisi. Una svolta certificata dall'ultimo outlook Abi Cerved che prevede anche, nel biennio 2017-2018, un più sostenuto calo delle sofferenze delle imprese. Un taglio sul rischio che riguarda ogni dimensione, settore e area geografica. Sugli Npl il cambio di passo è nel tasso di deterioramento. Il rapporto tra crediti che diventano sofferenze, inadempienze probabili o finanziamenti scaduti e lo stock di prestiti si è infatti attestato alla fine dell'anno al 2,3% (3,3% a fine 2015), tornando ai livelli di inizio 2008 e molto lontano dal picco negativo del 6% osservato nel corso delle due recessioni del 2009 e 2013 E anche il tasso di ingresso in sofferenza evidenzia un miglioramento su base annua, seppur di minore entità, toccando il 2,5% alla fine del 2016, un decimo percentuale in meno rispetto al 2,6% del 2015. Guardando in particolare alle società non finanziarie il tasso di ingresso in sofferenza è passato dal 4,3% di fine 2015 al 3,7% di fine 2016 sebbene sia rimasto ai livelli dell'anno precedente in termini di numero di prestiti (3,8%). Le previsioni indicano una riduzione al 3,3% a fine 2017 per poi scendere ulteriormente al 2,7% a fine 2018. «Si stanno creando le condizioni per un veloce rientro dell'Npl ratio sui valori pre-crisi, e ciò anche a prescindere da interventi straordinari di dismissione dei crediti deteriorati, che potranno comunque contribuire ad accelerare la velocità di questo processo», sottolinea il d.g dell'Abi, Giovanni Sabatini. Mentre l'a.d di Cerved, Marco Nespolo rileva che l'onda lunga della crisi è in via di esaurimento «e la previsione è che nei prossimi anni ci saranno cali più decisi nel flusso di nuove sofferenze». In questo contesto il divario di rischio tra piccole e grandi imprese, che si è accentuato nel 2016, si ridimensionerà nel biennio 2017-18, con le società medio-grandi più vicine ai livelli pre-crisi. Il tasso di ingresso in sofferenza toccherà il 2,1% nell'industria (1,8% nel 2008) e l'1,8% nell'agricoltura (1,5%). Si prevede che il tasso di ingresso in sofferenza si attesterà nel 2018 all'1,9% nel Nord-Est (+0,4% rispetto al 2008), al 2,2% nel Nord Ovest (+0,7%), al 3,4% nel Centro (+1,6%) e al 3,9% nel Mezzogiorno (+1,7%).

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