Cavallino, 1500 alberi spazzati via per sempre

Sabato 12 Agosto 2017
Cavallino, 1500 alberi spazzati via per sempre
Ventiquattro ore dopo la bomba d'aria che ha spazzato il litorale, Cavallino-Treporti rialza la testa. La macchina organizzativa, con il punto di coordinamento allestito nella sede della Protezione civile di Ca' Pasquali, è ininterrottamente al lavoro. A fare da un'unica colonna sonora è il rumore delle motoseghe, impiegate a centinaia e senza sosta dalle 17 di giovedì, da quando la furia del maltempo si è placata. Del resto in tutto il territorio comunale le raffiche ad oltre 110 km orari hanno fatto cadere oltre 1.500 alberi, in gran parte nei parchi dei campeggi. I danni sono stimati in milioni di euro e i feriti sono stati una cinquantina, tutti dimessi dagli ospedali ad eccezione di tre turisti ancora ricoverati: una quarantaduenne moldava con un trauma cranico al capo all'ospedale di Portogruaro; un quarantenne lombardo con trauma costale e vertebrale in rianimazione all'ospedale di San Donà di Piave e una cinquantenne tedesca ricoverata all'ospedale di Treviso per trauma da schiacciamento.
Gli alberi sono caduti addosso ad auto, roulotte, camper e bungalow. In particolare Assocamping, nei vari campeggi, ha contato oltre 250 auto danneggiate assieme a 130 roulotte e 260 maxi-caravan. Quindi centinaia di bungalow travolti o danneggiati dai tronchi. Un bilancio destinato ad aprire la partita dei risarcimenti: se i proprietari delle aree escludono di essere responsabili, gli ospiti già reclamano il saldo dei danni patiti ai loro veicoli. L'epicentro si è concentrato nella zona compresa tra Ca' Ballarin e Ca' Pasquali, nei campeggi Dei Fiori, Villaggio San Paolo, Scarpi, Union Lido e Mediterraneo. Proprio quest'ultimi risultano i più colpiti, tanto che giovedì notte 500 ospiti dell'Union hanno dovuto lasciare i propri alloggi per passare la notte in altri locali come la chiesa, la sala conferenze, la discoteca e due ristorati mentre ieri sera quelli nella stessa situazione sono stati 250. Un centinaio di ospiti del Mediterraneo hanno invece passato la notte nel palazzetto dello sport di Ca' Savio che anche ieri è stato allestito dalla Protezione civile e sempre con un centinaio di posti letto. Una situazione momentanea per permettere ai vari addetti di togliere i tronchi pericolanti e ripristinare le condizioni di sicurezza, anche perché la paura tra gli ospiti è stata notevole. «Abbiamo temuto per la nostra vita - ripetono in lacrime alcuni turisti di Bergamo - Le roulotte si alzavano da terra, sopra le nostre teste volava di tutto».
Fuori dai campeggi la situazione non è stata migliore. Gli alberi caduti sulle principali strade hanno infatti bloccato per ore la viabilità, mentre diverse zone del litorale sono rimaste senza corrente fino a ieri sera tra le proteste dei residenti e in particolare quelli della zona di Ca' Ballarin e Ca' Savio che si sono detti pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Ma il vento ha creato diversi danni anche ai tetti di abitazioni e alle terrazze di alcune attività ricettive. Pesantissimi anche i danni per l'agricoltura visto che il vento ha danneggiato 200 serre, molte delle quali non erano assicurate. «Da subito siamo stati operativi gestendo l'emergenza e in poche ore la viabilità nel nostro litorale è stata liberata ha commentato ieri il vicesindaco Francesco Monica, che ha accompagnato in sopralluogo il governatore Luca Zaia - La situazione tornerà nella normalità nel giro di tre, quattro giorni al massimo, comprese le attività delle strutture ricettive. Oltre ai nostri volontari, una trentina, hanno operato più di cento volontari dei corpi della Protezione Civile di tutta la Regione e del Servizio Forestale Regionale. Stiamo lavorando incessantemente. Molti dei nostri cittadini, ma anche tanti ospiti, si sono adoperati al fine di aiutare in questa situazione, dimostrando una forte collaborazione e solidarietà».
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