Gli impegni con le Cresime non hanno permesso al vescovo Claudio Cipolla di essere presente ieri alla messa domenicale di Carbonara. Ma il vescovo ha fatto sapere, attraverso il suo vicario episcopale, che non appena ci sarà l'occasione non mancherà di far visita alla comunità. Ieri mattina a Carbonara, ad affiancare don Claudio Zuin nella celebrazione della messa delle 10.30, c'era don Gabriele Pipinato, vicario episcopale della diocesi, inviato a Carbonara dal vescovo per far sentire la sua vicinanza ai fedeli e alle comunità in questo difficile momento.
«Vi porto i saluti del vescovo - ha detto il vicario episcopale al termine della messa - che vi invita a stare uniti come comunità». Una celebrazione domenicale in cui don Claudio nell'omelia, attraverso le parole tratte da un brano del libro di don Primo Mazzolari, sacerdote della prima metà del 900, ha voluto proporre una riflessione sulla figura dei preti e della grande responsabilità di essere gli annunciatori della parola del Signore. Nella settimana trascorsa don Claudio, che ora si trova da solo alla guida dell'Unità pastorale di Bastia, Rovolon e Carbonara, ha incontrato i ragazzi delle scuole medie e il gruppo degli adolescenti, cogliendo la loro amarezza e un po' di delusione. «C'è un clima pesante, un clima di sofferenza - ha detto don Claudio - lo respira tutta la nostra diocesi, lo respira la nostra unità pastorale, lo respira in modo particolare questa comunità di Carbonara. La cronaca è battente, incute ogni giorno sconcerto. Ci sembra non essere vero quello che andiamo a leggere, quello che sentiamo. Non può essere capitato a noi, a persone che ci sono care, a persone che ci sono così vicine. Ho maturato la riflessione sulla nostra figura di preti, e sulla responsabilità di essere annunciatori della parola».
Il sacerdote ha invitato i fedeli a leggere la vicenda con gli occhi della fede, e ha chiesto alle tre comunità di essere unite nei momenti più difficili. E in attesa di conoscere quali saranno le decisioni per il futuro dell'Unità pastore, tutte le attività nelle tre parrocchie proseguono come sempre.
«Vi porto i saluti del vescovo - ha detto il vicario episcopale al termine della messa - che vi invita a stare uniti come comunità». Una celebrazione domenicale in cui don Claudio nell'omelia, attraverso le parole tratte da un brano del libro di don Primo Mazzolari, sacerdote della prima metà del 900, ha voluto proporre una riflessione sulla figura dei preti e della grande responsabilità di essere gli annunciatori della parola del Signore. Nella settimana trascorsa don Claudio, che ora si trova da solo alla guida dell'Unità pastorale di Bastia, Rovolon e Carbonara, ha incontrato i ragazzi delle scuole medie e il gruppo degli adolescenti, cogliendo la loro amarezza e un po' di delusione. «C'è un clima pesante, un clima di sofferenza - ha detto don Claudio - lo respira tutta la nostra diocesi, lo respira la nostra unità pastorale, lo respira in modo particolare questa comunità di Carbonara. La cronaca è battente, incute ogni giorno sconcerto. Ci sembra non essere vero quello che andiamo a leggere, quello che sentiamo. Non può essere capitato a noi, a persone che ci sono care, a persone che ci sono così vicine. Ho maturato la riflessione sulla nostra figura di preti, e sulla responsabilità di essere annunciatori della parola».
Il sacerdote ha invitato i fedeli a leggere la vicenda con gli occhi della fede, e ha chiesto alle tre comunità di essere unite nei momenti più difficili. E in attesa di conoscere quali saranno le decisioni per il futuro dell'Unità pastore, tutte le attività nelle tre parrocchie proseguono come sempre.
