Bufera Report: «Ma nessuno vuole chiuderla»

Giovedì 20 Aprile 2017
Rilievi Anac, tetto agli stipendi, piano dell'offerta informativa. Sono tutti nodi ancora non sciolti dai vertici della Rai. Ma la presidente Monica Maggioni su un tema ha voluto essere chiara ieri in commissione Vigilanza: «Nessuno ha mai pensato per un secondo di chiudere Report», ha detto.
Ma se era circolata l'opzione di una sospensione sanzionatoria del programma tv (su cui è in corso un'inchiesta interna) è perché rimangono tensioni fortissime dopo la puntata anti- vaccini andata in onda lunedì scorso. Non solo perché il governo con il ministro Lorenzin ha giudicato la puntata sul papilloma virus imparziale e dannosa per i timori scatenati ma anche perché si è riacceso lo scontro politico tra il Pd, che si è sentito preso di mira dopo le inchieste targate Report sui presunti affari dell'editore dell'Unità, e il M5S che con il suo presidente della commissione parlamentare sulla Vigilanza Rai, ha invitato gli italiani a sospendere il pagamento del canone se si fosse avverata la sospensione della trasmissione.
Maggioni ieri, da giornalista, ha ammesso che «serve chiedersi se è stato fatto tutto per fare un buon prodotto informativo, se la comunità scientifica è stata consultata nel modo giusto, ma nello specifico, senza trovare delle risposte». E questo perché bisogna tenere conto «dell'effetto dirompente che hanno alcune affermazioni veicolate dal servizio pubblico». Anche Peluffo (Pd) ha cercato di ricostruire l'allestimento della puntata sui vaccini provando a capire chi e con quale esito è stato contattato o intervistato dalla trasmissione. Tra questi ci sarebbe anche il virologo Roberto Burioni, che però su Facebook precisa di non essere stato contattato via mail, ma - come precisato dall'autrice dell'inchiesta Alessandra Borella - solo tramite il social network. Si dicono, invece, stupiti per non essere stati contattati i ginecologi italiani, riuniti nelle società Sigo, Aogoi e Agui.
Matteo Renzi ha messo l'accento sulla questione sanitaria: «M5S è strano sui vaccini, sulla parte politica ognuno ha le sue idee però c'è un punto qualificante quando si gioca sulla salute dei figli non si scherza si smetta questa indecorosa campagna che viene fatta. Il punto non è Report, io non sto chiedendo di chiudere Report ma di vaccinare i figli».
Il pentastellato Fico ha difeso Report su tutta la linea: «Dico questo: non toccate quella trasmissione solo perché parla di temi scomodi e soprattutto il mio auspicio è che l'azienda dopo aver espresso il proprio sostegno al programma continui a garantire copertura legale allo stesso».
Il convitato di pietra della Vigilanza di ieri è stato però ancora una volta il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, nominato poco se non con la formula freddissima «governance» a cui sono stati aggiunti gli aggettivi «inadeguata» e «incapace». Ieri il consigliere d'amministrazione della Rai, Arturo Diaconale, nel corso dell'audizione in commissione di Vigilanza, ha parlato di una governance con super poteri: «Il Consiglio è quindi depotenziato rispetto al dg. Trovo che sia naturale, anzi, obbligatorio sottoporre la gestione monocratica al massimo del controllo». L'unico difensore del diggì è stato il senatore Alberto Airola (M5S): «Dall'Orto probabilmente non ha fatto quello che l'accordo del Nazzareno, Pd-Forza Italia, voleva e per questo vogliono mandarlo via».
E il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ieri ha annunciato di aver depositato un esposto alle Procure di Roma e Napoli per verificare «l'esistenza di reati in capo a Renzi e ai suoi amici sulla scandalosa vicenda del salvataggio dell'Unità svelata da Report la settimana scorsa».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci