Bruciati 9 miliardi: «E continuerà»

Venerdì 26 Maggio 2017
Bruciati 9 miliardi: «E continuerà»
«Le Alitalie bancarie: non volano e continuano a perdere soldi». Francesco Celotto, dell'Associazione Soci Banche Popolari, definisce così Veneto Banca e Popolare di Vicenza. E l'ennesimo impasse con l'Unione europea non fa che aumentare le sue perplessità. «I veri nodi spiega sono due: i crediti deteriorari, la cui quotazione di mercato è intorno al 20%, ma sono stati messi a bilancio al 40%. E poi, il secondo, il più pesante: il personale. Queste banche hanno 11mila dipendenti, quando ne basterebbero meno della metà. La politica ha paura a toccare questo tasto, perchè l'anno prossimo si vota». Per Celotto, dunque, prima bisogna sbrogliare queste due matasse. Altrimenti, anche recuperando il miliardo aggiuntivo richiesto o convincendo in qualche modo i tecnocrati europei, nel giro di alcuni mesi ci si ritroverà daccapo. «Le due banche hanno bruciato finora 8-9 miliardi di euro, i costi si mangiano i ricavi e continuano a perdere. Lo Stato stesso non può continuare a mettere risorse a fondo perduto: sono soldi anche degli altri contribuenti. O si fa un piano di ristrutturazione drastico, lacrime e sangue, e lo si fa subito, vendendo tutto quanto è fuori del Veneto e rimanendo con una banca piccola, a servizio di un segmento di clientela alta. Oppure meglio chiudere. Non ci sono altre soluzioni. Fare l'Alitalia bancaria non ha senso». Anche per Andrea Arman, rappresentante del CoordinamentoDon Torta, il problema non è (o comunque non è solo) negli europalazzi: «A giugno la crisi della due banche compirà 24 mesi: in tutto questo tempo non è stato fatto nulla. Mi pare un comportamento quantomeno strano. O forse no: coloro che si sono impossessati delle banche, di fatto, le hanno spolpate fino all'ultima risorsa e adesso dicono che i cattivi sono a Bruxelles, perchè pretendono questo e quello. A Bruxelles, però, probabilmente fanno una riflessione di questo tipo: se in 24 mesi non siete stati capaci di presentare un piano riorganizzativo credibile, com'è possibile salvare ora le banche? Mi pare una domanda pertinente». Arman si arrovella anche su un altro quesito: «I risparmiatori sono sempre stati esclusi. Abbiamo articolato varie proposte, una anche la settimana scorsa su un progetto di autofinanziamento da parte dei risparmiatori, con un intervento di garanzia statale, dunque non soggetto ai vincoli sugli aiuti di Stato: nemmeno un riscontro». Perchè? «Il disegno non è finalizzato a salvare le banche, ma a massimizzare il guadagno per chi ci è saltato dentro».

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