«Sostengo Renzi, ma non sono renziano. Cosa vuol dire? Che mi sta bene che Renzi sia il segretario del Pd, ma con Martina al suo fianco. È il ministro dell'Agricoltura che sostengo e ho trovato il ticket una buona idea, sia per stemperare i personalismi dell'ex presidente del Consiglio, sia per fare in modo che le istanze di sinistra continuino a trovare una loro rappresentanza all'interno del Pd». Fabio Baratella, già sindaco di Rovigo e senatore, animatore dell'associazione Ora basta!, spiega così la sua candidatura nelle liste per l'assemblea nazionale proprio a sostegno della mozione Renzi-Martina alle primarie di domenica. Da ex socialista, guarda con rammarico i risultati delle elezioni francesi. «La disfatta del partito che esprimeva il presidente della Repubblica è un fatto che deve essere attentamente valutato. Così come va notato come i voti del candidato socialista Hamon, appena il 6%, e quelli del candidato di sinistra Mélenchon, oltre il 19%, se sommati danno circa il 26%: questo avrebbe estromesso la Le Pen dal ballottaggio». Il punto è il voto di protesta contro la sinistra di governo, ma per Baratella il problema è che «a sinistra ci si divide sempre senza fare i conti con la realtà. Anche qui: o si chiudeva prima l'esperienza del Pd, altrimenti non si può ignorare che questo è il soggetto politico all'interno del quale bisogna riportare il confronto».
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