Angoscia. E' dura per i tanti parenti sapere se la roulette della vita abbia estratto

Sabato 21 Gennaio 2017
Angoscia. E' dura per i tanti parenti sapere se la roulette della vita abbia estratto il numero giusto. Quello di chi può gioire perchè il proprio caro è stato tratto in salvo. Quello di chi invece non sa, non può sapere. E, anzi, si rassegna al dolore. Al Pronto Soccorso dell'ospedale di Pescara va in scena anche uno spaccato di Per chi suona la campana. Mai come in questo caso il romanzo di Hemingway si addice per descrivere simile bolgia. Da un momento all'altro può cambiare tutto. All'improvviso si succedono lampi di sorriso, come nel caso dei congiunti di Parete, tratti in salvo. Dopo tre giorni i sepolti vivi del resort Rigopiano risorgono, ma l'happy ending non c'è per tutti. «E' una vergogna», dicono gruppi di familiari dopo la comunicazione delle prime frammentarie notizie. «Meritiamo di sapere tutti che cosa sta accadendo, chi sono le persone ancora in vita, di chi non si ha traccia». L'unico a parlare è stato il direttore sanitario del presidio Rossano Di Luzio. Ma lui è sempre un medico. In prima linea tra il confine della vita e della morte da sempre, ma questa è una situazione molto più complicata. E' il caso, ad esempio, della famiglia del poliziotto Di Michelangelo, originari di Chieti, ma che vivono ad Ancona. In mattinata il sindaco della città di Osimo, dove vivono, aveva dato la grande notizia. «Sono tutti e tre vivi», Dino, Marina e Samuel. Ma poi, con il passare delle ore, la realtà si trasforma. Al momento sarebbe vivo soltanto il figlio, il piccolo Samuel. E forse solo lui li ha visti vivi. E' tutto da rifare per le speranze di trovare sani e salvi anche i genitori. Discorso simile per i familiari della coppia di fidanzatini di Giulianova, Giorgia Galassi e Vincenzo Forti. In questo caso, ormai, i familiari li avevano dati per dispersi. E invece, ecco la telefonata della speranza, almeno parziale. Nella serata ci sarebbero tracce di vita, segnali di risposta ai messaggi dei soccorritori della ragazza, la studentessa andata in vacanza assieme al suo pizzaiolo. E poi, nella notte, anche l'insperato: risponde anche lui. Il destino in pochi metri quadrati, divisi da una porta. Quella che conduce alla vita, quella che, invece, porta nel baratro della disperazione. Mai come stavolta, la notizia del ritrovamento di persone vive aveva creato entusiasmo. Già, ma lì sotto erano rimaste intrappolate 33 persone, sepolte dalla valanga.
Al momento, l'elenco dei vivi è il seguente: Francesca Bronzi e il fidanzato Stefano Feniello, Giampaolo Matrone, i fidanzati Giorgia Galassi e Vincenzo Forti. Per questi cinque le operazioni di recupero erano in corso in serata. Altri cinque invece sono già stati tratti in salvo. Tra questi i quattro bambini: Edoardo Di Carlo di 9 anni, Samuel Di Michelangelo di 7, Ludovica Parete di 6 e il fratello Gianfilippo di 8. Gianfilippo è stato il primo a essere estratto. Subito dopo la mamma Adriana, 43 anni, che ha implorato i soccorritori: «Andate da mia figlia, è nella stanza accanto». E anche Ludovica è stata salvata. La prima cosa che ha chiesto: «Voglio i miei biscotti». Il padre Giampiero è il cuoco che aveva dato l'allarme. L'intera famiglia si è ricomposta.
Per gli altri resta soltanto l'angoscia. E allora ecco che resta solo la certificazione dei decessi, per il momento soltanto due. Prefetto e presidente della Regione hanno poi incontrato separatamente il gruppo delle persone rimaste sotto la pioggia. Quelle che il miracolo lo aspettano ancora.
E' la lotteria della vita e della morte. Ma è una angoscia senza fine, in un quadro già distrutto dalle nevicate che hanno messo in ginocchio l'Abruzzo, che hanno creato morti e lutti in abbondanza. Terremoti, slavine, crolli, morti di freddo. Nessuno può sapere che cosa succederà. Se le facce dei congiunti saranno improvvisamente rasserenate, se piomberanno nella disperazione. «Meritavamo maggiore considerazione». Era questa la protesta di chi non sa nè può sapere che cosa può riservare la lotteria della vita e della morte che va in scena tra i ruderi del Rigopiano, le squadre degli angeli della salvezza dei soccorritori. O se tutto, poi, si risolverà in una illusione che soltanto il diavolo può creare.
(ha collaborato
Gianluca Lettieri)
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci