UNA VITA da salvare

Giovedì 20 Luglio 2017
È affetta da una rarissima forma di leucemia che colpisce uno o due bambini su un milione. I suoi occhi parlano da soli: sono vispi e pieni di vitalità; il suo sorriso è contagioso e, nonostante le sofferenze, non ha mai smesso di splendere. Una bambina di soli tre anni sta lottando come una leonessa con un nemico che, in assenza di cure specifiche e di un donatore di midollo osseo compatibile, rischia di vincere questa battaglia. Il calvario è cominciato circa due mesi e mezzo fa. La piccola, tre anni, residente in un comune della provincia di Pordenone, all'improvviso, ha cominciato a non magiare più e la febbre era sempre molto alta. «Ci hanno detto che era un'influenza racconta il padre e, nonostante le richieste pressanti di mia moglie di andare a fondo della questione con tutta una serie di analisi, nessuno ci ha voluto dare ascolto». Le condizioni della piccola intanto peggioravano. Soltanto a quel punto i medici decidono di sottoporla agli accertamenti del caso e il responso è agghiacciante: le viene diagnosticata la leucemia mielomonocitica infantile: in Italia ci sono pochissimi casi. Viene ricoverata urgentemente in un ospedale del Friuli Venezia Giulia ma i genitori della bimba vedono che le cure, piuttosto pesanti ed invasive, non sortiscono effetti. Da qui la scelta di trasferirla in una struttura del Centro Italia dove la piccola arriva in condizioni gravissime. I medici sono subito chiari: la loro figlioletta ha il 60 per cento di possibilità di sopravvivere. Il tumore intanto avanza e, dopo un primo ciclo di chemioterapia che sembra dare risultati lusinghieri, si verifica un nuovo crollo. I genitori, avvolti da uno sconforto totale, decidono di tentare il tutto per tutto e di pubblicare un post su Facebook che, nel giro di appena due giorni, totalizza quasi 14mila condivisioni e più di 1500 'like''. Nel messaggio, in particolare, il papà lancia un appello: «Sto cercando urgentemente un donatore di midollo osseo: se conoscete qualche persona disposta ad un'eventuale donazione (deve avere al massimo 35 anni) contattate l'Admo o il più vicino punto Avis. Grazie a tutti quelli che si muoveranno per cercare di far sorridere ancora mia figlia». Il messaggio si diffonde a macchia di leopardo e nel giro di poche ore arrivano sul telefonino del padre centinaia tra messaggi e chiamate. La bella notizia è che, al momento, ci sarebbero un centinaio di persone disposte a donare il proprio midollo. «Ho voluto pubblicare quell'annuncio sostiene il papà che fa il commerciante per aumentare le possibilità di trovare un donatore compatibile. Sono rimasto sorpreso dalla solidarietà delle persone e dalla loro disponibilità ad aiutare me, mia moglie ma soprattutto la nostra figlioletta. I medici non si sbilanciano e dicono che, una volta trovata la persona compatibile, c'è il 50 per cento della possibilità che l'intervento riesca. Non ci resta che pregare e sperare che tutto vada bene». Anche il mondo dell'associazionismo si è mosso per sostenere la famiglia in questa battaglia. «Per stare vicino a mia figlia racconta il papà ho dovuto trasferirmi e, per questo, non sto lavorando. Un sodalizio di Udine ci sta aiutando garantendoci 500 euro al mese. Si è mossa anche l'associazione La partita da vincere di San Vito: tutte persone fantastiche, che tengono più che mai vive le nostre speranze».
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