«Un altro schiaffo al territorio»

Sabato 21 Gennaio 2017
«Un altro schiaffo al territorio»
Un'altra piccola sconfitta, di quelle forse che non fanno molto clamore, ma pur sempre un altro pezzo di autonomia e di autorevolezza territoriale che viene a mancare. La decisione di eliminare la direzione territoriale dell'Ispettorato del lavoro, accorpando la Destra Tagliamento alla direzione di Udine, sembra riportare il territorio al pre-1968 anno di creazione della Provincia. Sebbene rimangano uffici e ispettori, da gennaio Pordenone non ha più un direttore, ma fa riferimento a Udine. «Politicamente è sempre una sconfitta quando al territorio vengono sottratti dei pezzi, per poi essere unificati ad altri territori» commenta Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone. «Si tratta di razionalizzazioni decise a livello centrale dai Ministeri; dispiace perché ogni volta che c'è una riduzione o una diminutio, non si sa come, riguarda sempre Pordenone» prosegue il primo cittadino, preoccupato anche per le altre due partite centrali: la fusione di Camera di Commercio di Pordenone nonché il capitolo relativo alla Fiera (nell'ottica di un unico ente fieristico regionale che raggruppi Pordenone e Udine-Gorizia). La razionalizzazione degli Ispettorati del lavoro preoccupa anche i sindacati. «Proprio nel settore del lavoro Pordenone ha ancora qualcosa da dire e un'autonomia da mantenere - commenta Arturo Pellizzon, segretario provinciale della Cisl - Il tessuto industriale e produttivo pordenonese è molto variegato va dalle attività estrattive all'industria pericolosa. Il nostro territorio necessita di avere una figura di riferimento e in un contesto che ha bisogno di precisi controlli, si veda tutto il recente scandalo sull'abuso dei voucher, a tutela dei lavoratori e soprattutto dei giovani». Senza considerare l'effetto simbolico di questa riorganizzazione: «Dà un senso di desolazione vedere queste chiusure, sapendo quali conquiste abbiamo raggiungo grazie all'industria». La riorganizzazione nazionale prevede la creazione di organismi sovraregionali, ovvero le Dil (direzioni interregionali del lavoro); quello a cui farà riferimento il Friuli Venezia Giulia avrà sede a Venezia e vi faranno riferimento anche Emilia Romagna, Veneto e Marche. «Il direttore sarà Stefano Marconi, che si è fatto le ossa dirigendo proprio la Direzione provinciale del Lavoro di Pordenone; questo dato significa che forse non siamo proprio una terra marginale per quanto riguarda il lavoro» conclude Pellizzon. A dirsi preoccupati sono tutti gli attori istituzionali coinvolti nelle tematiche del lavoro: «Il fatto di non avere più il direttore provinciale comporta che mancherà un interlocutore diretto locale per alcune iniziative congiunte di informazione e formazione - conferma Pier Luigi Giol, presidente dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro - ci auguriamo che rimangano attivi gli altri servizi di informazione oltre che le attività di certificazione». La ristrutturazione dell'Ispettorato nazionale del lavoro è inserita in un più ampio piano di riorganizzazione: ovvero la creazione di una sorta di agenzia più snella a cui fanno riferimento anche Inail e Inps.
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