Turismo, la montagna "sorride"

Mercoledì 24 Agosto 2016 di La stagione estiva partita in sordina a causa del maltempo ha avuto un crescendo: dati positivi
Turismo, la montagna "sorride"
Oltre 1200 turisti che salgono sul monte Lussari con la telecabina e una lunga coda di persone pazientemente in attesa all'imbarco, non è certo un'immagine che ti aspetti di vedere il 23 agosto. Eppure è quanto accaduto ieri a Camporosso. «Se pensiamo che siamo ben oltre Ferragosto, non si trattava di un fine settimana e non c'erano comitive - spiega Alessandro Spaliviero, direttore di polo - è stata una sorpresa». Negli ultimi tre giorni circa tremila persone hanno deciso di trascorrere la giornata visitando il Santuario e l'antico borgo, segnale che i turisti, alla fine, sono arrivati e allora tutta la montagna friulana può sorridere. «Noi - prosegue Spaliviero - siamo più che soddisfatti. A giugno, nonostante il tempo non ci abbia aiutato, siamo in linea con l'anno scorso considerato quello dei record. Luglio ha fatto segnare un incremento dell'8% e agosto è in continuo aumento». Da segnalare il ritorno degli italiani che frequentano nuovamente le montagne tarvisiane. «Per quanto ci riguarda - fa notare Vito Anselmi, titolare dell'hotel "Il Cervo" - la stagione è partita male con fine giugno e primi di luglio in calo, ma poi si è ripresa. Abbiamo riscontrato un deciso aumento di ciclisti tedeschi - che sostano una notte per poi proseguire lungo la ciclovia AlpeAdria - e di famiglie grazie a una politica aziendale dedicata a questo "nuovo" target». Decisamente buoni anche i risultati di Sella Nevea con una media giornaliera di oltre 250 persone salite al rifugio Gilberti con il picco di quattromila durante il concerto di Niccolò Fabi. A sorridere - spiega Paola Schneider, presidente regionale di Federalberghi e titolare di un'attività a Sauris - è anche la Carnia: «La sensazione è che la stagione partita piano si sia decisamente risollevata». Qui tutte le località hanno lavorato bene, dai poli turistici ai piccoli paesi e «anche le cittadine, come Tolmezzo, che hanno avuto più turisti del solito». Anche in Carnia italiani a farla da padrone: «L'estate è solitamente la stagione degli italiani, ma forse la crisi ha contribuito ad aumentarne gli arrivi. Le presenze, invece, sono pressocché le stesse». Tutti contenti, dunque, con questa stagione che, per Schneider, potrebbe servire a dare un nuovo slancio al settore: «A patto che non si facciano gli errori del passato ovvero poca promozione e tanta divisione. Errori, però, che non svaniscono grazie a un'estate positiva».
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